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Attualità | 20 aprile 2012, 10:37

Seconda cantonata per Legambiente

Prima era Sorgenia, stavolta con Edison

Seconda  cantonata per Legambiente

Non ci volevamo credere. Due volte di fila proprio non lo ritenevamo plausibile.

Eppure è così: Legambiente nazionale ci ri-casca con la seconda clamorosa cantonata.

L'altra volta la premiazione di "Comuni Rinnovabili" realizzata con Sorgenia e finanziata proprio dalla stessa azienda che a Vado Ligure spinge per l'utilizzo del carbone.

Stavolta si tratta di cultura della sostenibilità in un progetto (che coinvolgeva, pensate, pure i ragazzi di dieci scuole) di riqualificazione dell'edilizia scolastica, in collaborazione con il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, il direttore relazioni esterne e comunicazione di Edison Andrea Prandi, il senatore della Commissione Ambiente, Territorio e Beni Ambientali del Senato Francesco Ferrante, l’esperta in educazione allo sviluppo sostenibile Michela Mayer, il delegato Anci Dario Esposito e i rappresentanti del MIUR.

Letto bene? Insieme al direttore relazioni esterne e comunicazione di Edison Andrea Prandi (che nella locandina pare azienda co-finanziatrice del progetto).

Di quale Edison parliamo? Speriamo non della società italo-francese produttrice di energia, quella stessa azienda accusata nel 2010 nientemeno che dal Ministero dell'ambiente Italiano di aver inquinato il Mediterraneo, iniettando quasi 150.000 tonnellate della cosiddetta “acqua di produzione” (residui delle perforazioni e lavaggi) a  2.500 metri sotto il fondo marino, in un periodo di quasi 20 anni, (che avrebbe consentito alla società un risparmio di 67 milioni di euro (pari a 93 milioni di dollari), una somma che avrebbe potuto essere spesa nel trattamento dei rifiuti. Notizia apparsa sul Financial Times e ripresa da una testata locale sicula (www.ft.com/cms/s/26245108-dde3-11df-8354-00144feabdc0,Authorised=false.html)

Speriamo non sia la stessa multinazionale coinvolta nei 600 milioni di euro stimati per il disastro ambientale per l'inquinamento da arsenico delle falde acquifere della Val di Pescara. Anche in quel caso (2011, fonte La Repubblica) lo Stato si pose come parte civile (www.dirittiglobali.it/home/categorie/12-ambiente-territorio-e-beni-comuni/10713-edison-danni-ambientali-per-600-milioni.html)

E, se non bastasse questo, abbiamo i dati raccolti da Greenpeace nel 2010, (www.greenstyle.it/enel-edison-e-saras-le-aziende-piu-inquinanti-ditalia-822.html) dove classificava  l'impianto Edison di Taranto (speriamo non la stessa Edison) come il secondo stabilimento più inquinante d'Italia.

Speriamo di aver preso noi una cantonata stavolta, e di che si tratti di due Edison differenti..

Altrimenti si potrebbe supporre che Legambiente non conosca a fondo il concetto di "coerenza"... e sarebbe un vero peccato.

Matteo Loschi

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