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Attualità | 20 aprile 2012, 10:32

Inquinamento navi Costa in porto a Savona: parte un (primo) esposto

Secondo stime le emissioni quotidiane di una nave da crociera sono paragonati a quelle di circa 12.000 automobili, in stazionamento la metà. Ma non è solo la Torre Orsero ad essere investita dagli effluvi: la Villetta, la darsena e persino l'ospedale San Paolo respirano gli scarichi delle Costa che tanto bene hanno portato a Savona

Inquinamento navi Costa in porto a Savona: parte un (primo) esposto

Gli inquilini di Torre Orsero a Savona sono da tempo in conflitto con l'Ente Porto per l'inquinamento prodotto dalle navi crociera in stazionamento, dato che i fumi direzionati dal vento molto spesso vanno ad inondare la facciata dell'edificio causando disagi facilmente immaginabili.

Questo accade perché anche in fase di stazionamento tali giganti del mare hanno necessità di autoalimentarsi tenendo accesi i motori 24 ore su 24, e i progetti di elettrificazione della banchina presentati a Venezia e Civitavecchia e già attuati in Nord America nei porti di Los Angeles, Seattle, Juneau e Vancouver, in Europa a Goteborg e Lubecca per fare degli esempi, non sono minimamente presi in cosiderazione qui a Savona, nonostante una bella centrale a portata di mano.

Così gli inquilini di Torre Orsero si sono risoluti a rivolgersi all'Arpal, presentando un esposto con richiesta di un'approfondita analisi dell'inquinamento prodotto dalle navi Costa, ma per tutta risposta hanno ricevuto un “Non riusciamo, non abbiamo abbastanza mezzi a disposizione”. Aggiungendo che i disagi erano ampiamente prevedibili in fase di progettazione valutata la zona mista commerciale, e sul fatto che non venga svolta alcuna pianificazione urbanistica non c'è da dubitare.

Ma non è solo la Torre Orsero ad essere investita dagli effluvi: la zona a mare del quartiere Villetta, tutte le case dell'arco della darsena e persino l'ospedale San Paolo respirano gli scarichi delle Costa che tanto bene hanno portato a Savona.

Il problema di un inquinamento atmosferico ed acustico di tali dimensioni ed invasività insomma riguarda tutta la città. Sono molti i cittadini che da tempo chiedono a gran voce di sapere cosa respirano; ma l'Arpal latita, scaricando le responsabilità decisionali nell'esecuzione di indagini sulle istutuzioni, un bell'esempio di indipendenza a servizio della comunità.

SN

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