L'ex militante della Lega Nord – Sezione di Albenga Panfilo Greghini si è, ormai da diverso tempo, allontanato ed auto-escluso sia dal movimento che dalla stessa sezione ingauna. Invero, questo senza una motivazione apparente né precisa: candidato nel 2010 nella lista della Lega Nord a sostegno di Rosy Guarnieri Sindaco, al termine di una lunga e intensa campagna elettorale più in favore di sé stesso che del movimento, con tanto di banner su Internet e slogan pubblicitari quali 'Vota Panfilo per una Albenga più sicura', ha preso le distanze dopo il mediocre risultato ottenuto alle urne. Non riuscendo a diventare, come da lui auspicato, Assessore alla Sicurezza del Comune di Albenga, privo di incarichi all'interno della sezione, in questi due anni ha progressivamente cambiato atteggiamento nei confronti di tutti, con comportamenti ambigui, ma a onor del vero mai astiosi.
Pur contestualizzando il comprensibile stato di shock, confusione e stress che sta vivendo in queste ore, pur esprimendogli solidarietà per l'episodio che lo ha visto come vittima, la Lega Nord – Sezione di Albenga condanna il suo attacco nei confronti del nostro Sindaco, parole gravi e farneticanti, considerazioni personali, tanto curiose quanto ingiustificate. Il furto di bicicletta ed i fatti conseguenti sono sicuramente esecrabili, tuttavia l'episodio che lo ha visto coinvolto in prima persona non può e non deve essere utilizzato come unità per misurare il livello di sicurezza di un territorio. È stato proprio l'intervento delle Forze dell'Ordine a far sì che il colpevole venisse consegnato alla giustizia e ad evitare che la colluttazione degenerasse. E lo stesso Greghini, una volta individuata la bicicletta sottratta, avrebbe dovuto rivolgersi alle autorità, piuttosto che tentare di farsi da solo le proprie ragioni, come fosse Charles Bronson nel Giustiziere della Notte.
Spiace constatare che le avventate e ingiustificate parole di Panfilo siano state indirizzate contro il Sindaco, il cui impegno a contrastare la sicurezza è da sempre encomiabile, al fianco delle forze dell'ordine, e non contro le carenze legislative legate all'immigrazione incontrollata, l'inerzia di certa magistratura nella corretta applicazione delle leggi vigenti e la cultura del lassismo e del buonismo che per anni hanno permesso e favorito la massiccia immigrazione con conseguente aumento delle difficoltà nel controllo della legalità. Forse preso dalla foga, e da un po' di immancabile voglia di protagonismo, non ha ben riflettuto sulla situazione, giungendo a conclusioni semplicistiche e del tutto fuori bersaglio. Tutti noi possiamo raggiungere un equilibrio comportamentale maturo e consapevole, quando si è prima critici con noi stessi per poter valutare – non giudicare – il comportamento di altre persone ed il ruolo che ricoprono nella società civile, ma sempre con molta serietà e cautela. Ecco perché le frettolose ed avventate affermazioni di Panfilo Greghini, che salutiamo comunque con cordialità, non sono da noi né comprese, né tantomeno condivise.