Politica - 11 aprile 2012, 08:35

E dopo i federalisti padani arrivano i separatisti veneti

E magari cediamo trento agl'striaci..

E dopo i federalisti padani arrivano i separatisti veneti

Malgrado la storia politica degli ultimi dieci anni abbia dimostrato come essa sopravviva a se stessa, agli scandali e agli interessi più o meno velati, magari attraverso l'abuso dei cari e asserviti media, c'è chi è convinto (probabilmente dall'interno, o quasi), che la Lega abbia fatto il suo corso.

E per non rischiare di arrivare tardi all'asta fallimentare delle leadership nordiche, sulla scia di "risentimento" (che sia di convenienza o meno non si sa) verso i vertici Leghisti e verso Roma, c'è chi arriva a proporre addirittural'indipendenza veneta: Veneto Libero.

E giustificando la scelta come ineviytabile risposta a delle politiche sbagliate che hanno portato addirittura al suicidio la moglie di un imprenditore (non immaginiamo cosa possano fare le mogli degli operai)...

Insomma, pare che l'unica soluzione plausibile, al nord, sia la fuga dall'Italia... chissà che non salti loro pure in testa di chiedere l'annessione ad un altro Stato, all'Austria magari...

Rimarrebbe loro da sperare che gli austriaci non si mettano a sparare su di loro come qui, gli stessi indipendentisti, caldamente suggeriscono per i loro cugini del sud un po' più colorati...

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"Lega, fine gita padana. Ora è il tempo di Veneto Stato

 Questa sera a Bergamo è andato in scena un tentativo vano di far rinascere la lega dopo l’ultimo grave scandalo che ne ha minato la credibilità in modo tanto grave da far cadere il suo leader Bossi.

In realtà la morte della lega è prima di tutto politica. Il partito padano ha infatti esaurito il proprio obiettivo sociale.

Con la caduta del governo Berlusconi anche l’ultima parvenza di inganno federalista se n’è infatti andata, ogni illusione si è sciolta come neve al Sole.

La questione morale in realtà non è cosa nuova per la lega. In questi anni di sindaci e assessori corrotti non ne sono certo mancati sotto il sole delle alpi.

Il passaggio però da partito di potere a partito inutile è ben più pesante da digerire, se non per i suoi illusi militanti, di sicuro per il suo elettorato che fino a ieri era anche disposto a buttar giù qualche rospo amaro e qualche ladro e furbetto del quartierino, ma che non può più sopportare di vedere anche oggi la moglie di un imprenditore vicentino farla finita impiccandosi all’altalena in giardino.

Il troppo è troppo e il voto alla lega ormai è un lusso che non possiamo più permetterci, non è solo e non è più un semplice insulto all’intelligenza politica.

Pazienza ladri, ma incapaci no, questo è troppo.

Il Veneto nel 2012 deve riscoprire il proprio destino e lo deve fare cambiando il proprio voto. La scelta è obbligata, immediata, semplice, senza più scuse né alternative.

Il cittadino veneto nel 2012 può e deve dare un segnale politico forte. La scelta è tutta nelle sue mani. O muore con la lega e con i partiti italiani, o sceglie di dare il proprio consenso all’unico progetto politico esistente, legale, pacifico, democratico, per l’indipendenza del Veneto Stato.

 Tertium non datur.

 Gianluca Busato - Candidato sindaco a Silea Veneto Stato"

ml / Com

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