Eminenza Reverendissima,
le scrivo dopo aver appreso da alcuni mezzi di informazione che entra nel vivo il piano per prevenire la pedofilia annunciato nel novembre scorso.
Lei sa quanto l’associazione abbia insistito per un programma di prevenzione nelle parrocchie, sempre frequentate da moltissimi minori quindi luoghi ad alto rischio, come la storia purtroppo racconta, qual’ora vi fosse la presenza di un pedofilo.
Come si sa bene i traumi causati da abusi sessuali in età minore lasciano segni indelebili, spesso gravi, la prevenzione è molto importante, fondamentale. Sarò sincero ma leggendo il programma non vedo alcun invito alle vittime della Diocesi di Savona-Noli.
Come documentato da LE IENE nel programma che andrà in onda in prima serata probabilmente la prossima settimana, non sono così poche e credo meritino il massimo rispetto e sostegno, soprattutto dalla Diocesi che si è prestata a favoreggiare i loro carnefici per ben 32 anni, almeno stando a quello che emerge dal fascicolo restituito dalla Procura della Repubblica di Savona dopo patteggiamento a 1 anno con la condizionale di Giraudo.
Leggendo il programma noto incontri tra psicologi e gruppi, catechisti e associazioni, spero anche la nostra di vittime savonesi. Dico spero perche leggendo il comunicato si ha l’impressione che gli incontri siano destinati solo a coloro che frequentano assiduamente il clero o che rivestono funzioni educative.
Degno di nota anche il relatore, don Fortunato Di Noto con il quale ho avuto modo di confrontarmi sull’argomento pedofilia nella trasmissione di MATRIX dello scorso maggio, nella quale ci siamo confrontati sul dramma savonese, di li deduco anche l’origine della scelta, una persona competente e informata sugli avvenimenti del savonese. Spero possa far pervenire alla Rete L’ABUSO il programma degli incontri, le modalità di accesso a questo programma in modo tale che possa essere appreso dalle vittime, le quali potranno decidere in che forma aderire.
Cordialmente
Francesco Zanardi
Portavoce Rete L’ABUSO