Eventi - 06 aprile 2012, 12:00

Laigueglia: “Venerdì Santu”, dita e pruscesciùn du Signù Mòrtu

E' una tradizione che si rinnoverà anche in questo 2012 quella dell'asta antecedente alla Processione del Cristo Morto, presso la chiesa di san Matteo a Laigueglia. L'appuntamento con la singolare asta, la “dita” avrà luogo alle ore 20.30 presso l'Oratorio di santa Maria Maddalena, mentre alle 21.00 inizierà la tradizionale Processione per le vie del borgo.

 

“A dita”, letteralmente “la detta”, cioè l'impegno verbale, è tutt'ora una singolare “asta” per assegnare al miglior offerente l'onore di trasportare a braccia i simboli della Passione: U Signù Mòrtu (la cassa del Cristo Morto, la più ambita), a Cruxe Grossa (la Croce grande), a Picenina (la Croce Piccola) e i Mistei (i Misteri, 12 insegne con i simboli della Passione). Il rituale si perpetua da secoli per dare un ordine alla Processione e ai trasportatori, dal momento che, nell'antichità, erano numerose le Confraternite e le Associazioni che si accordavano per raccogliere cifre cospicue durante la Dita.

L'asta inizia con l'offerta del Signore Morto, regolata dal Priore affiancato dal Cassiere e dai Consiglieri, i quali seguono un testo dialettale tramandato da secoli: “U l'è stotu offertu... franchi pè purtò u Signù Mòrtu in pruscesciùn...” Se le offerte tardano ad arrivare o languono, il Priore aggiunge “Se ghe fusse quarche maggiure offerente che se presente che l'ua se fa torda a duvemmu delibeò”.

 

Le offerte vengono presentate da un portavoce che fa la spola dentro e fuori l'Oratorio comunicando le cifre al banditore che le comunica a sua volta ai fedeli. Alla fine batte tre colpi di martello per assegnare in successione ogni simbolo della Passione. Parte poi il corteo processionale, che attraversa il centro storico di Laigueglia addobbato con le lanterne illuminate appese alle finestre, dove ancora adesso i pescatori trasportano i loro gozzi illuminati dalle lampare. Al rientro nella Chiesa parrocchiale i Confratelli eseguono i canti della Passione, seguiti dalla Benedizione solenne.

 

I proventi dell'asta, ieri come oggi, vengono adoperati sia per opere di carità che per il decoro dell'Oratorio. Quest'anno in particolare si sta affrontando l'ultima parte dei restauri del coro ligneo e delle opere murarie. A differenza del passato, oggi la cifra battuta corrisponde al totale di tutte le offerte ricevute per ogni simbolo. Per partecipare all'asta non è quindi necessario rilanciare con cifre più altre, ogni offerta – anche minima – contribuisce a raggiungere il prezzo di aggiudicazione dei simboli della Passione.

 

Foto: Fabio Riccardi

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