Incredibile atteggiamento del Sindaco Avogadro, che in merito alla vicenda del progetto del nuovo Campo Sportivo crede di poter raccontare ancora le favole che aveva raccontato in campagna elettorale; ma il feeling con la città è finito, anzi forse non è mai cominciato.
Un progetto approvato da tutti gli Enti in Conferenza dei Servizi, anche dalla Provincia che si è accorta di aver sbagliato la posizione del rio Gonghe quando ha approvato il Piano di Bacino. Infatti, nel Piano di Bacino redatto e approvato dalla Provincia nel 2002, aggiornato nel 2003, il rio Gonghe era indicato nella posizione esattamente prevista dal progetto approvato; essendo tombinato e coperto dalla strada, nessuno poteva immaginarne la posizione. E comunque, a una verifica effettuata, si è riscontrato che è tranquillamente al di là della linea di inedificabilità assoluta dei tre metri previsti dalla legge, ma interno ai 10 metri per cui è prevista deroga; sono state date dalla Provincia stessa le prescrizioni relative alla deroga, che sono state realizzate (muro anti esondazione in luogo di una griglia, dosso), mentre la deroga attesa da mesi tardava ad arrivare, con ritardo imputabile alla Provincia stessa.
Non un metro cubo in più di cemento è stato realizzato, non un posto auto o un box in più, non un centimetro di più in altezza.
I lavori sono stati interrotti per due motivi: il primo per la questione sollevata dalla Provincia, dove la giunta Provinciale approvava la riperimetrazione di Rio Gonghe proposta dal nuovo Dirigente che si era accorto dell’errore commesso dal Collega che lo aveva preceduto, che aveva approvato il progetto in Conferenza dei Servizi per conto della Provincia;
il secondo per lievi difformità di pochi centimetri sulla dimensione delle due rampe, peraltro migliorative del progetto, e richieste dai Vigili del Fuoco, realizzate dalla Ditta appaltante in difformità senza informare il Comune. Certo l’Assessore Provinciale Villani non poteva e non avrebbe sicuramente voluto opporsi a un provvedimento legittimo proposto dal Dirigente dell’ufficio Provinciale.
Se la Società chiede 4 milioni, non è detto che il Comune li debba pagare; anzi, i danni bisogna chiederli alla Provincia di Savona, che prima approva un progetto, e poi, in autotutela, annulla l’autorizzazione.
Non si riesce veramente a comprendere come mai in un primo tempo l’Ufficio Tecnico Comunale non abbia concesso l’autorizzazione parziale a continuare i lavori ad esclusione delle parti in contestazione, autorizzazione poi concessa dopo l’aprile 2011 sempre nelle medesime condizioni e cioè in attesa della nuova deroga e della sanatoria delle opere in difformità.
Altro che superficialità e irresponsabilità…questo grandioso progetto, realizzato in meno di due anni che ha dotato Alassio di un impianto sportivo di eccellenza, dopo quello già realizzato dalla Amministrazione di Centro-Destra a Loreto, è esempio di correttezza amministrativa e di collaborazione tra pubblico e privato, nel segno dell’efficienza. I piccoli problemi riscontrati, non certo per colpa dell’Amministrazione di Centro-Destra, sono stati nel breve risolti, non certo per le taumaturgiche capacità dell’Assessore Bogliolo e del consigliere Scarpati.
Prendiamo atto che è stata abbandonata l’idea dell’orribile Parcheggio in struttura metallica di piazza Paccini e che è tornato in auge il Project Financing già approvato…ma Avogadro non aveva detto che sotto le piazze pubbliche non si dovevano più fare box????
E in via della Chiusetta quale progetto andrà avanti, quello già da tempo agli atti del Comune, con 240 posti auto pubblici e il rifacimento del mercato coperto all’interno della struttura, o quello della cooperativa rossa di Reggio Emilia che ha fiutato l’affare?