INDUSTRIA & COMMERCIO - 05 aprile 2012, 08:23

Fac: Spy Story su facebook

Quando lotte e politica vengono volgarizzate on-line

E' divertente guardare come oramai la tecnologia, Facebook in primis, abbia radicalmente modificato il modo di comunicare, anche nelle faccende importanti, diventando luogo di mediazione privilegiato rispetto ai ben più seri canali tradizionali.

Un esempio? Le battaglie politiche e sindacali di FAC, e OCV, come pure dei Precari del servizio CAM a Milano.

Tutti ad osannarsi a scrivere su Facebook, pagine e pagine di commenti, di insulti, di frecciate, di complimenti, di slogan, di faccine tristi e di citazioni celebri, di video, di pubblicità di ... tutto.

Politici, come a Milano, che piuttosto che concederti un tavolo per discutere vis a vis del problema di 150 persone a progetto e con stipendi da fame, prendono per i fondelli scrivendo un commentino su facebook, come se avesse un valore di trattativa..

Amministratori che ad Albisola scrivono interi temi, comunicando i "propri successi" e polemizzando con chiunque, dimenticando di essere (ad esempio) sindaci, carica istituzionale e non da trattoria.

Sindacalisti che la "lotta" la fanno da casa, alla tastiera, ma contro  chi davvero tenta di organizzare i propri colleghi.

Il tutto, nella maniera più impersonale del mondo: da dietro uno schermo, con (se va bene), la propria foto statica come avatar, ben lontani dall'adrenalina e dalla responsabilità di un rapporto diretto, umano, vero.

Quella comunicazione diretta, verbale e non verbale, che permette di comprendere molto più a fondo quando una persona mente o non mente, quanto è seria o quanto sia superficiale.

Insomma, quello che poteva essere considerato un ottimo mezzo di diffusione veloce di informazioni (e anche di commenti, se con moderazione) rischia di diventare un crogiuolo di nulla di fatto, di perdita di tempo. 

Non c'è da stupirsi quindi se poi, nel marasma generale, arriva niente meno che Riccardo Sala, il presidente dell'azienda concorrente alla FAC (l'Ipa), il quale, sotto mentite spoglie (due profili falsi su facebook) mette zizzania tra i lavoratori.

E così, mentre a Milano l'amministrazione comunale regala ad un'azienda partecipata centinaia di migliaia di euro, a Vado Ligure i sindacati fan di tutto per evitare l'occupazione, e ad Albissola i dirigenti Fac cercano di chiudere la partita portandosi via tutto ciò che possono, l'attenzione dei lavoratori viene catapultata nelle diatribe e Spy Story "facebookiane" come quella albisolese, in cui il semprepresente (su FB) Sindaco (che evidentemente ha abbastanza tempo libero) smaschera l'impostore aziendale grazie al figlio piccolo, presunto mago del computer.

E prendendosi dei meriti che ovviamente userà a proprio vantaggio, quando si tratterà di zuccherare la pillola del licenziamento degli operai.

Non poteva poi mancare l'ultima parola della CGIL, nel suo onnipresente portavoce Berruti (anche se la FAC avrebbe già i propri portavoce dell'RSU) il quale dichiara di voler invitare la famiglia Sala a "prendere un caffè" (battutona) e per "incontrarCI".. supponendo che con quel "noi" intenda la CGIL e non i lavoratori FAC...

Nel mentre lo stesso Sala contatta telefonicamente il Sindaco Web Orsi, per avere un incontro (stavolta vis a vis), con risposta positiva.

Come se la serietà dell'imprenditore, colto sul fatto a compiere meschini giochi, mentre rischia che il caso passi in sede legale, possa essere messa da parte quando si tratta di soldi...

Ma questa, è l'ennesima lezione di coerenza della lotta politica e sindacale degli ultimi 30 anni.

Furtunatamente non tutti i lavoratori sono succubi di questo gioco: l'occupazione (che così si chiama) e la relativa assemblea permanente vanno avanti, ai cancelli dello stabilimento. E ai camion bloccati e rimandati al mittente, le cose vengono ancora dette a voce.

 

 

Matteo Loschi