Apprendo, con una certa sorpresa, quanto dichiarato dal Sindaco di Cairo Briano nel corso dell'assemblea nazionale degli amministratori del Pd tenutasi a Genova: “Se vogliamo far ripartire l'economia, occorre semplificare i processi. Non è possibile attirare imprenditori se qui ci vogliono faldoni di carte per ottenere le concessioni”........
Peccato che dai suoi comportamenti non traspaia per nulla la volontà di attenersi a queste condivisibili e basilari affermazioni che sembrano proferite ed evidenziate da tutt'altra persona.
Infatti il suo comportamento nei riguardi delle Funivie, per quanto riguarda la copertura dei parchi carbone di Bragno, è deleterio e controproducente e posso, quindi, rimarcare che le decisioni della sua amministrazione vanno in tutt'altra direzione.
Il 6 giugno 2008, la società Funivie ha presentato al Comune di Cairo istanza per costruire la copertura dei parchi carbone e dopo la conferenza dei servizi referente e quella deliberativa, che hanno concluso positivamente l'iter approvativo, il Comune ha introdotto un'ulteriore prescrizione vincolante per la messa in sicurezza della falda richiedendo la presentazione di un progetto di bonifica e di conseguenza, a marzo 2012, la società sopraddetta non ha ancora ricevuto l'approvazione per l'inizio dei lavori.
Certamente questa non è una tempistica accettabile per chi decide di investire, come in questo caso, notevoli risorse (40 milioni di euro) per risolvere l'annoso problema delle polveri di carbone esistente a Bragno e per di più in assenza di certezze riguardo all'inizio ai lavori in quanto si prospettano ed evidenziano sempre nuove prescrizioni, a cui attenersi, senza intravvedere la fine di un interminabile e tortuoso iter burocratico.
Il Sindaco, se non ricordo male, ha manifestato il sospetto che le Funivie non fossero veramente intenzionate a realizzare la copertura dei parchi carbone in oggetto.
Non ha, invece, pensato che le perplessità, attualmente emergenti, a causa dei ritardi riguardo alla realizzazione dell'opera, siano dovute al fatto che il Comune abbia richiesto nuove prescrizioni, senza averle prima manifestate ed evidenziate nel corso della conferenza dei servizi ed in quella deliberante?
Possibile che il Sindaco non abbia pensato che ad oggi, dopo quasi quattro anni dall'inizio della pratica, essendo tra l'altro peggiorata la situazione economica, una società che ha previsto di investire così tante risorse, potrebbe anche avere dei ripensamenti al riguardo?
Non è, forse, questo proprio il tipico esempio di ciò che un'amministrazione non deve fare se desidera rendere possibile ed accelerare l'inizio di un investimento così importante in una valle che sta risentendo pesantemente della crisi economica in atto?
Non è, forse, questo un modo di operare contrario a quanto affermato dal Sindaco Briano nell'assemblea nazionale sopracitata dimostrando così la sua incoerenza?
Non sarà tutto ciò la conseguenza del fatto che è costretto, dalle varie rappresentanze partitiche esistenti nella sua maggioranza, a questo tipo di continui ripensamenti?
La realizzazione degli impianti di copertura dei parchi carbone, finalmente previsti, dopo tanti dibattiti assemblee e denunce, non è sicuramente ostacolata, tenuto anche conto del tipo di lavori previsti, dalla presenza di un eventuale inquinamento della falda.
Purtroppo siccome il Comune di Cairo dopo la conclusione positiva della conferenza dei servizi in sede deliberante, ha introdotto la prescrizione (vincolante) per la revisione del documento di analisi di rischio e del progetto di bonifica con messa in sicurezza permanente della falda, si renderà, forse, necessaria la convocazione di una nuova conferenza dei servizi con ulteriori ritardi attualmente non prevedibili.
Non si vorrà, forse, riesumare, con questi continui richiami all'analisi di rischio e del progetto di bonifica, l'idea di trattare rifiuti tossico nocivi nell'impianto di depurazione esistente nel sito di Cairo Reindustria?