Attualità - 30 marzo 2012, 12:38

Liguria: rifiuti a peso d'oro, a Savona un bel meno 9,3% di differenziata

Savona all'ultimo posto tra i capoluoghi liguri nella racolta differenziata, negli ultimi 5 anni bolletta più salata del 15,2%. Complimenti

Dal dossier annuale sui rifiuti dell’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva.

Rifiuti a peso d’oro: rispetto all’ultimo anno, in Liguria la spesa media annua del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani è aumentata del 4,6%, arrivando a costare 252€, di poco superiore alla media nazionale, pari a 246€.

In assoluto, in Italia la spesa media annua più alta si registra in Campania con 378€, la più bassa in Molise (146,5€), a dimostrazione di una marcata differenza tra aree geografiche del Paese, che trova conferma anche all’interno di una stessa Regione: in Liguria, a Imperia la Tarsu arriva a costare 270€, 10€ in più rispetto alla TIA che si paga a Genova, 26€ in più rispetto alla Tia che si paga a La Spezia, 35€ in più rispetto alla Tarsu che si paga a Savona.

Italia che vai, rifiuti che trovi. Il Sud ne produce di meno ma gli costano di più: in media, per pagare la bolletta dei rifiuti si spende di più nelle regioni del meridione (264€), dove l’aumento rispetto al 2010 è stato dell’1,5% (+15% rispetto al 2007); seguono le regioni centrali (252€), +2% rispetto al 2010 (+14,5% rispetto al 2007) e il Nord Italia (228€) con un +2,2% rispetto al 2010 (+12% rispetto al 2007).

Di contro, è il Centro che registra la media più elevata in quanto a produzione pro capite di rifiuti: (604 kg), seguito da Nord (530kg) e Sud (493 kg).

I virtuosi della raccolta differenziata, invece, sono le regioni del Nord, nettamente avanti (48%, sostanzialmente in linea con quanto stabilisce la legge) rispetto a Centro (25%) e Sud (19%).

Nello studio realizzato dall’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva l’analisi a carattere nazionale e regionale del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in termini di costo sopportato da una famiglia-tipo di tre persone con reddito lordo complessivo di 44.200€ ed una casa di 100 metri quadri.

L’indagine ha riguardato tutti i capoluoghi di provincia nel 2011, ed è disponibile on line su www.cittadinanzattiva.it con il prospetto per ciascun capoluogo e la composizione delle voci di costo.

Tia o Tarsu? A più di dieci anni dal Decreto Ronchi del 1997, solo due capoluoghi liguri (Genova e La Spezia) sono passati dalla Tarsu alla Tia. Inoltre, rispetto al 2010, tra i capoluoghi di regione Imperia (+12,5%) ha fatto registrare il maggior incremento tariffario. Ancora più consistenti gli incrementi dal 2007 ad oggi: Genova +11,6%, Imperia +41,4%, La Spezia +13%, Savona +15,2%.

Produzione e gestione dei rifiuti: secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (presentato nell’aprile 2011), nel 2009 in Liguria la produzione pro capite di rifiuti urbani è diminuita dell’1,1% rispetto all’anno prima. In negativo, il livello di raccolta differenziata si ferma al 24,4% del totale dei rifiuti prodotti in regione (fonte: ISPRA, 2011), a fronte di una media nazionale pari al 33,6%.

Caro bollette in Italia: in media, in un anno la nostra famiglia-tipo ha sostenuto nel 2011 una spesa di 246€ per il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, con Napoli quale città più cara per le tariffe rifiuti (508€) e Isernia la più economica (122€).

Il commento di Antonio Gaudioso, vicesegretario generale di Cittadinanzattiva: “La gestione del ciclo dei rifiuti è emblematica delle tante contraddizioni di cui è vittima il nostro Paese: il servizio non migliora mentre i costi sopportati dalle famiglie sono sempre maggiori. In particolare, le tariffe aumentano di più nelle zone del Paese a più basso reddito: negli ultimi 5 anni, sono aumentate mediamente del 44% in Campania e del 20% circa in Calabria. Da Sud a Nord, gli incrementi si registrano ovunque, a dimostrazione della mancanza di una politica nazionale della gestione dei rifiuti, capace di legare gli elementi di costo ad elementi di qualità del servizio, a tutto vantaggio di chi continua ad operare in assoluta assenza di trasparenza. La conseguenza di tutto ciò è che in Italia, più del 40% dei rifiuti va ancora a finire in discarica, la raccolta differenziata stenta al Centro e al Sud e il coinvolgimento dei cittadini nella valutazione del servizio, previsto dal 2008, è ancora un’utopia”.

Città

Spesa 2011

Spesa 2010

Spesa 2007

Variazione ultimo anno

Variazione ultimi 5 anni

Genova

€ 260

€ 252

€ 233

+3,2%

+11,6%

Imperia

€ 270

€ 240

€ 191

+12,5%

+41,4%

La Spezia

€ 244

€ 237,5

€ 216

+2,7%

+13%

Savona

€ 235

€ 235

€ 204

0,0%

+15,2%

Fonte: Cittadinanzattiva - Osservatorio prezzi&tariffe, 2012

Città

Produzione pro capite rifiuti urbani

kg/ab/anno

2010 e variazione su 2009

Raccolta differenziata 2010 e variazione su 2009

Genova

543,4 (+3%)

26,5% (+3,5%)

Imperia

624,5 (-5,2%)

29,4% (+0,3%)

La Spezia

552,5 (-2,2%)

26% (+4,3%)

Savona

561,2 (-10,5%)

21,7% (-9,3%)

Fonte: Cittadinanzattiva su dati Legambiente (Ecosistema Urbano, 2011 e 2010)

 

com. Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva