La mobilitazione operaia si sta allargando in tutta Italia. Il diffuso silenzio della cosiddetta informazione pubblica nazionale sugli scioperi in corso, non può cancellare la realtà. Semmai rivela la paura della borghesia italiana, circa un possibile effetto domino.
Finale Ligure e l'RSU della Piaggio lo dimostrano. Salutiamo infatti con gioa l'unitarietà della Manifestazione spontanea tenutasi in queste ore e fin d'ora diciamo chiaramente che staremo al fianco dei lavoratori incondizionatamente, cominciando fin da questa settiamana presidi e volantinaggi, allargando l'invito a tutta la sinistra.
Siccome il capitalismo, la competizione di mercato, si gioca sulla distruzione delle conquiste del lavoro, ovunque la domanda operaia è quella di una lotta vera per imporre al governo la ritirata, senza compromessi. L'articolo 18 deve restare com'è. Punto. Nessun arretramento è accettabile sui diritti, neppure in salsa tedesca. . Non c'è alcun “sacrificio” da fare, tanto più sui diritti. Semmai c'è da riprendersi il mal tolto, e su ogni terreno.
La prima azione operaia dimostra le potenzialità del movimento di risposta. Questo movimento va generalizzato da subito, sul terreno dell'azione diretta e di massa. Bloccare l'Italia si può e si deve, non è certo sufficiente un sciopero generale. Se la classe operaia ritrova la fiducia nella propria forza, e la dispiega sino in fondo, tutto diventa possibile. Anche sconfiggere il governo Monti e la sua maggioranza di massoni, banchieri e confindustriali.