Visto la difficile situazione dei lavoratori della FAC tutt’ora in occupazione, visto il silenzio inspiegabile del Cda dell’azienda o le poco promettenti voci che sembrano trapelare su una eventuale “liquidazione senza liquidatore”, il Partito Comunista dei Lavoratori rinnova la sua solidarietà e vicinanza agli operai FAC e continua a sostenere la loro lotta e la loro difesa dei mezzi di produzione da un’eventuale smantellamento e delocalizzazione.
Proprio per questa urgenza e soprattutto per appoggiare questa loro avanzata forma di lotta, associandovi sempre la prospettiva dell’ autogestione della fabbrica sotto controllo operaio come soluzione finale ottimale, oggi, Venerdì 23 Marzo, alle ore 16 il nostro portavoce nazionale Marco Ferrando si recherà in visita presso la fabbrica e gli operai in occupazione.
Ciò per sottolineare come riteniamo questa realtà lavorativa importante e quanto sia in primo piano l’urgenza di trovare soluzioni concrete che possano salvaguardare i posti di lavoro di 160 operai cui corrispondono altrettante famiglie della provincia savonese.
Il nostro intervento sarà comunque intenzionato a ricordare che la FAC non è un caso isolato. Essa rientra in una situazione generale di crisi sistemica e di attacco ai lavoratori e al popolo italiano in nome della massimizzazione del profitto e della riduzione dei lavoratori a semplice “fattore di produzione” sostituibile con “lavoratori-merci” a miglior prezzo (e ovviamente maggiormente sfruttati) in altri luoghi del mondo. Solo in provincia sono 1200 i lavoratori che rischiano, a breve, di non avere più una prospettiva lavorativa e quindi di vita (OCV, Ferrania, Cartiera di Murialdo e di Varazze, Cantieri Baglietto, Sanzone e chi più ne ha più ne metta), per non parlare della più generale situazione italiana.
E di fronte a tutto questo il governo Monti, servo di interessi finanziari e confindustriali, risponde con un ulteriore attacco al lavoro attraverso la ControRiforma del Lavoro e l’attacco all’art.18, con il solo scopo di vanificarne gli effetti! Ma d'altronde, cosa ci si può aspettare da chi spinge per spendere fino a 25 milioni di € per 100 metri di inutile Tav Torino-Lione quando basterebbe un investimento ben inferiore per rilanciare una produzione e garantire a 160 lavoratori un futuro se non altro di sopravvivenza?