Gentile redazione,
Legambiente è stata una delle prime realtà, a livello locale e nazionale, a denunciare l'insostenibilità di produzioni energetiche altamente inquinanti e superate dalla storia come il carbone.
Nel recente passato, prova ne sono le prese di posizione pubbliche riscontrabili anche dai vostri archivi
(http://www.savonanews.it/2011/04/13/leggi-notizia/articolo/legambiente-ampiamento-tirreno-power-proposta-inaccettabile.html), Legambiente ha bollato come "inaccettabile ed offensivo" per la Liguria il piano di Tirreno Power di ampliamento della centrale di Vado Ligure.
La Campagna Fermiamo il carbone (http://www.fermiamoilcarbone.it/) fortemente voluta ed animata da Legambiente ed altre realtà associative è l'ulteriore esempio di come l'Associazione abbia una posizione chiara, trasparente e cristallina sul tema in questione.
Riferirsi alle fonti e contestualizzare le notizie è il lavoro di ogni bravo giornalista. Il rischio di prendere cantonate, quelle sì, sparando titoli e presumendo posizioni politiche da un semplice logo rischia di diventare troppo alto, se non si tengono in considerazione queste due semplici regole del giornalismo di base.
Fatta questa premessa, dovuta e necessaria, è importante focalizzare sul senso e sui contenuti. La storia di Legambiente, trasparente e facilmente tracciabile, dimostra che le collaborazioni puntuali, le sponsorizzazioni o gli inviti a seminari e convegni di chicchessia non hanno mai condizionato la politica dell'organizzazione di denunciare, sensibilizzare e fare pressione per un diverso modello di sviluppo. Il caso di coinvolgimento di Sorgenia in Comuni Rinnovabili e la questione della centrale di Vado sono l'esempio più lampante della libertà con cui Legambiente agisce e della sua indipendenza cristallina.
Avere relazioni anche con realtà molto diverse da noi ma mantenere una coerenza di fondo è l'ABC della politica. Se un'Amministrazione cittadina decidesse di costruire un enorme parcheggio al centro della città e contemporaneamente di recuperare spazi verdi con plantumazione di alberi nelle periferie, apriremmo una vertenza perché riterremmo sbagliato attrarre traffico nei centri cittadini, ma plauderemmo al recupero degli spazi verdi, magari organizzando un convegno in collaborazione con l’Amministrazione stessa. Proporremmo un modello di mobilità diverso, che nei centri cittadini porti ad una pedonalizzazione e anche quegli alberi che non possono stare solo in periferia, ma devono recuperare spazi anche al centro delle città.
Nel caso specifico con Sorgenia, presenteremo un lavoro approfondito e complesso con “Comuni Rinnovabili 2012”, un'indagine sullo stato dello sviluppo delle rinnovabili in tutti i Comuni italiani: uno strumento importante e utilissimo per comprendere quanto quella rivoluzione energetica si stia consolidando, tra mille difficoltà. Uno strumento utile a valorizzare quell’imprenditoria, piccola, media e grande, e premiare quelle amministrazioni locali che sulla produzione di energia rinnovabile stanno puntando.
Trovo curioso che il pezzo di Matteo Loschi si concluda sperando "che non venga premiato proprio il Comune di Savona". Il poter riconoscere ad un Comune di aver sviluppato politiche ambientali sostenibili non impedisce di poter denunciare la medesima amministrazione per scelte che noi riteniamo assolutamente insostenibili.
Stiamo parlando della complessità della realtà che non può essere letta solamente in "bianco" e "nero". E' un approccio manicheo, che rischia non solo di sviluppare cattiva politica, ma anche di dare spazio ad un giornalismo non certo migliore.
Santo Grammatico, Presidente Legambiente Liguria
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Gentilissimo Presidente,
La ringrazio, ovviamente, per aver offerto la posizione di Legambiente Liguria sul "problemino" che si è posto con il nazionale della Sua organizzazione, in merito alla presenza di Sorgenia alla serata di Legambiente a Roma.
Tuttavia non possiamo esimerci dal fare due semplicissime considerazioni alla sua risposta, che crediamo doverose.
Dalla sua lettera si evincerebbe che la presenza di Sorgenia possa essere considerata anch'essa una "occasione" di confronto tra due realtà che, secondo noi, per loro natura, sono in antitesi: un'azienda che produce energia, inquinando (consapevole di farlo) e che mira, come tutte le aziende, solo ed esclusivamente al profitto, vs un'organizzazione che si batte in difesa dell'ambiente.
Ora, se lo scopo di un'azienda è il profitto, e dimostra (come a Vado) che le energie rinnovabili sono solo parte del proprio bagaglio, trascurabile quando si tratta di aumentare la propria liquidità, come si può credere coerente una collaborazione a metà?
Sarebbe come vedere Emergency organizzare eventi sponsorizzati dalla Winchester Repeating Arms...
E lo stesso vale per le amministrazioi pubbliche. Come crede sia possibile premiare "a metà" un'amministrazione? Cioè, un'amministrazione si impegna a creare prospettive di rinnovabilità energetica, poi si mette a sostenere l'utilizzo del carbone, e sarebbe comunque premiabile? In quale mondo?
A questo andrebbe aggiunto che, se di confronto si tratta, solitamente le sedi adeguate potrebbero essere i dibattiti, i congressi, le manifestazioni, le tavole rotonde, i tavoli sindacali, i talk show, e perchè no, la carta stampata ...
Ma se ci permette, credere che ad una serata, diciamo di "gala", con relativa "premiazione" ed addobbi vari (addirittura alla presenza del Ministro Clini, aspramente criticato proprio da Legambiente sull'apertura agli Ogm) sia realmente possibile avere un confronto vero, non è credibile.
Se Sorgenia è disposta a partecipare alle iniziative pubbliche "a tutela dell'ambiente" organizzate proprio da Legambiente (un "acquisto di indulgenza"... un lavaggio di coscienza, dove l'acqua sporca finisce nel mare vadese), è veramente poco credibile che sia disposta a farsi criticare proprio in quell'evento, a maggior ragione se paga Lei.
Il che porta a concludere che forse non è una questione di vedere o meno le sfumature di grigio nei rapporti tra Legambiente e Sorgenia, ma quanto più il fatto che tali sfumatore forse non ci dovrebbero essere... almeno fino a quando Sorgenia non viene costretta a chiudere definitivamente i rubinetti dell'inquinamento e del carbone (e magari riaprire invece quelli alla FAC).
Forse, se Legambiente avesse voluto lanciare davvero un segnale di confronto, avrebbe potuto annullare l'evento, magari denunciando pubblicamente Sorgenia per la questione savonese e albisolese...
In sostanza, Presidente Grammatico, noi la ringraziamo per la lezione di giornalismo... ma le poniamo lo stesso una domanda ancor più semplice: non crede che per Legambiente, che con tanta coerenza e forza si oppone all'ampliamento della centrale a carbone, un "Mea Culpa, faremo chiarezza" sarebbe stato più semplice e più apprezzabile"?