Non ce n'è. Amministrazione regionale e sindacati "prendono atto" dell'inamovibilità dell'azienda OCV nel chiudere lo stabilimento (perchè l'azienda, le "pelotas" per fare ciò che vuole, le ha e le tira fuori) e firma il vergognoso accordo che condanna i lavoratori vadesi.
Prendendoli pure per i fondelli: su 200 disoccupati (molti di più con l'indotto) OCV propone 45 posti di lavoro, di cui 30 in Francia. Mentre la Camusso si "lamenta che pure la figlia, laureata in lettere antiche, è costretta ad emigrare all'estero...
A nulla par servire l'esempio di coraggio e di dignità dato dai lavoratori albissolesi, scesi in assemblea permanente, piantando tende e picchetti davanti allo stabilimento FAC, anch'esso in procinto di chiudere.
Cassa integrazione e mobilità. Questo sarebbe il massimo ottenibile, secondo i sindacati confederali (gli unici al tavolo delle "trattative").
Per poi dichiarare di lasciare il nodo aperto sulle prospettive occupazionali in vista del tavolo con il Ministero del Lavoro, supponendo che Berruti si riferisca a Tirreno Power e Maersk (visto con quanto ardore Burlando e Canavese difendevano il progetto con il Ministro Passera..).
Peccato che il sindacato non abbia nessuna visione alternativa al sistema economico padronale, e si limita a chiedere all'azienda di fare "attenzione" a cedere le aree a soggetti che possono garantire occupazione (e facendo passare questa operazione come una vittoria).
Intanto, l'assessore Regionale Vesco dichiara di voler grantire gli ammortizzatori sociali anche "per lunghi periodi"...
Un messaggio abbastanza chiaro per le sorti di 200 e più famiglie...