“Cari bianconi, malgrado il Parco oggi vi festeggi, cercate di volare alto e di non ferirvi contro cavi ed edifici mentre transitate in migrazione sopra il Beigua”
E’ il messaggio ideale che i volontari della Protezione Animali vorrebbero inviare, in occasione del “Biancone day” ai moltissimi uccelli rapaci che passano sopra l’area protetta, perché in caso di ferimento saranno soltanto gli arcistufi e stanchi volontari ad occuparsi di loro.
La Protezione Animali savonese apprezza le iniziative “patinate” (censimenti, convegni, pubblicazioni, etc.) del Parco del Beigua e dei suoi sponsor ma vorrebbe risposta alla richiesta di attrezzarsi direttamente (è un suo compito), o convenzionarsi con l’ENPA, per soccorrere e curare i selvatici feriti, a cui da anni invece provvede a proprie spese e con i propri volontari. Oltre a volpi, cuccioli di capriolo ed altri animali selvatici, l’anno scorso ha raccolto un rarissimo gufo di palude gravemente ferito, che ha fatto operare da un veterinario specializzato, sottoposto a convalescenza e prima riabilitazione presso il centro di cura savonese dell’associazione e quindi avviato ad una struttura specializzata di Livorno e poi liberato in una zona protetta, da cui ha potuto proseguire la migrazione; un recupero importantissimo che ha però avuto costi notevoli per veterinari, medicinali, cibo, trasporti e attrezzature, ai quali l’associazione (privata e di volontari e senza alcun contributo statale), non sa più come far fronte e medita azioni legali.
Analoga richiesta (con identico esito) è stata inoltrata alle altre aree protette sui cui territori non ha competenza la Provincia ai comuni di Bergeggi, Albenga (Gallinara), Millesimo (Bric Tana) e Piana Crixia; mentre nelle aree della Provincia l’ENPA continua a soccorrere gli animali selvatici, malgrado la relativa convenzione sia scaduta il 31 Dicembre scorso.