Eventi - 16 marzo 2012, 09:32

Gruppo Speleologico Savonese, ultimata esplorazione nuova grotta scoperta a Bardineto

E’ terminata l’esplorazione di una nuova grotta scoperta dal Gruppo Speleologico Savonese DLF. Questa sera proiezione del filmato che la documenta

Gruppo Speleologico Savonese, ultimata esplorazione nuova grotta scoperta a Bardineto

Con l’ultimazione dei rilevamenti topografici, domenica il Gruppo Speleologico Savonese DLF (GSS) ha terminato l’esplorazione della grotta “Buranco del Cianazzo”, scoperta e disostruita dal GSS negli ultimi mesi.

Questa sera se ne presenta un filmato illustrativo (ritrovo alle ore 21 nel salone del Dopolavoro Ferroviario di Savona, via Pirandello 10 r; ingresso libero).

La nuova grotta si apre in località Cianazzo di Bardineto, a quota 930 metri sul livello del mare: il suo imbocco era stata localizzato dal bardinetese Bruno Silverio Balbis, uno dei membri più attivi del Gruppo Speleologico Savonese DLF, ma per entrarvi sono stati necessari lunghi lavori di disostruzione e si è poi è progressivamente esplorato la grotta, ad opera di un team del GSS, che ha visto all’opera tanto i soci più vecchi del Gruppo (la “vecchia guardia” di Bruno Balbis, Giorgio Dal Bò e Ida Tonero) quanto i soci più giovani appena usciti dal corso di speleologia (tra i quali il valbormidese Fabio Colla, di Carcare) e tanti altri speleologi e speleologhe del GSS.

Un piccolo pertugio (disostruito ed allargato: prima vi poteva passare solo una talpa) dà accesso a un cunicolo iniziale che raggiunge una prima saletta: da un passaggio sul fondo (pure questo disostruito ed allargato durante le esplorazioni) si accede a una successione di pozzi-meandro verticali, che discendono fino a 70 metri di profondità, al fondo dei quali si sviluppa per una cinquantina di metri una grande galleria sub-orizzontale larga oltre quattro metri, che per il momento termina in un sifone di fango ed argilla.

Una parte della galleria terminale del “Buranco del Cianazzo” oggi è percorsa solo da un piccolo ruscello, ma un tempo (in condizioni climatiche diverse, presumibilmente tra l’ultima e la penultima glaciazione, decine di migliaia di anni or sono) tutta la grotta doveva essere attraversata da notevoli quantità d’acqua, che si riversavano a cascata nel meandro, lungo i pozzi, e poi percorrevano la galleria orizzontale allagandola completamente e scorrendo incondottate come in un tubo.

La nuova grotta è certamente correlata con il sistema idrogeologico carsico del “Buranco de Dotte” (posto sul fondo-valle dello stesso crinale montuoso dove si apre il “Buranco del Cianazzo”, duecento metri di dislivello più in basso, nei pressi del caseificio Frascheri).

Va ricordato che di questo sistema carsico fa parte anche la grotta “Viva le Bimbe”, scoperta, disostruita ed esplorata dal GSS sul fondo-valle di Bardineto (tra le Dotte e Case Principi) due anni or sono, nel 2009.

La nuova grotta fa quindi parte di un notevole complesso carsico sotterraneo dove le ricerche del GSS proseguono tuttora e saranno ulteriormente potenziate nei prossimi mesi.

Il Gruppo Speleologico Savonese DLF raggruppa una trentina di ricercatori provenienti non solo da Savona e Bardineto, ma dall’intera Val Bormida e dalla fascia costiera da Varazze a Finale, uomini e donne, di età compresa tra i venti e settant’anni, dove in realtà l’età non conta e tutti danno un contributo determinante per l’esplorazione e la conoscenza del territorio, delle acque sotterranee e delle grotte.

Proprio nel “Buranco del Cianazzo” si terrà il 22 aprile l’ultima esercitazione pratica del corso di introduzione alle grotte che il Gruppo Speleologico Savonese organizza dal 23 marzo al 27 aprile, dopo che gli “allievi” avranno imparato tutte le tecniche necessarie per percorrere tanto le grotte orizzontali quanto le grotte verticali, tecniche che è appunto necessario applicare tutte quante nella nuova grotta.

La nuova grotta, con i suoi numerosi salti e pozzi, è infatti percorribile solo da chi abbia le capacità tecniche acquisite in un corso di speleologia: tutti gli altri si dovranno accontentare di vederne il filmato che sarà presentato questa sera.

Va evidenziato comunque che le tecniche d’esplorazione delle grotte verticali sono in realtà molto facili da apprendere ed applicare: anche le persone che non abbiano mai toccato una corda in vita loro, al termine del corso di speleologia sono in grado di destreggiarsi abilmente con le tecniche speleologiche, che sono comunque sempre e solo un semplice mezzo per raggiungere gli ambienti del fantastico mondo sotterraneo, “là dove natura e scienza, storia e folklore, sport e avventura si confondono nelle tenebre”, il mondo che solo gli speleologi (geografi del mondo sotterraneo) possono documentare, non solo come particolarità geologica e naturalistica, ma anche per scopi di pubblica utilità, come ad esempio per la definizione della circolazione delle acque carsiche sotterranee e quindi per garantire tanto la tutela di queste acque, quanto la loro eventuale captazione idropotabile.

Questa sera, oltre al filmato della nuova grotta, viene presentato anche il 35° Corso di Speleologia del GSS, che in sole 5 settimane (dal 23 marzo al 27 aprile) consentirà a chiunque di inserirsi nel team esplorativo del GSS, già dalla prossima campagna primaverile ed estiva.

Com. Rinaldo Massucco, Gruppo Speleologico Savonese DLF