Attualità - 14 marzo 2012, 19:02

TAR Wars 2

I Comuni di Vado e Quiliano ricorrono insieme al TAR contro l'ampliamento a carbone della centrale. Gli endorser danno un Vaccarezza preoccupato per il "lavoro" svolto sinora e un Aztori preoccupato per "le reazioni dell'azienda" (leggi: le commesse che la Demont non otterrà) "E adesso...?" si chiedono preoccupati. Adesso si balla

Con atto del 13 Marzo 2012 i Comuni di Vado Ligure e di Quiliano hanno deliberato di presentare ricorso contro il protocollo di intesa siglato tra Stato e Regione Liguria per l’ampliamento della Tirreno Power.

 

In data 20 dicembre 2011 la Regione ha infatti dato il via libera a Tirreno Power per la sostituzione dei vecchi impianti a carbone con due nuovi impianti da 460 Mw e da 330 Mw dotati delle migliori tecnologie, mentre l’eventuale costruzione di un ulteriore terzo gruppo sarà subordinata all’ottenimento di risultati qualitativi e comunque sarà assoggetta alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA).

Sebbene tale documento d’intesa presenti punti importanti per il monitoraggio dell’inquinamento finalizzato alla tutela della salute pubblica, restano scoperti e non soddisfacenti altri parametri, come per esempio il risanamento del territorio e quindi il conseguente miglioramento della qualità di vita dei cittadini, che non sono stati considerati o posti in essere e senza alcuna data certa per la loro attuazione.

La scelta del ricorso ad un atto endoprocedimentale è motivata dal fatto che la normativa non dà risposte certe sulla possibilità di ricorrere contro il provvedimento autorizzativo finale del Ministero dello Sviluppo Economico senza aver prima impugnato la delibera regionale.

Nonostante questa decisione i Comuni di Vado Ligure e Quiliano hanno comunque intenzione di interagire con la Regione Liguria per trovare soluzioni ad ulteriore garanzia sugli aspetti ambientali e sanitari, per poi eventualmente avviare una trattativa, che deve partire dall’attuazione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) sui gruppi esistenti, anche con l’azienda.

L’obiettivo delle due Amministrazioni, oltre a quello sempre perseguito di tutela della salute pubblica, è quindi redigere un documento (metodologico e operativo) condiviso con la Regione da sottoporre all’azienda entro comunque i termini utili per ricorrere al TAR, nel quale sia prevista l’adozione e il mantenimento nel tempo delle risorse tecniche per l’accertamento, il monitoraggio e la verifica in continuo da parte di un soggetto pubblico degli agenti inquinanti presenti sul territorio, riconosciuti dalla comunità scientifica come elementi tipici delle zone industriali tali da incidere sulla salute dei cittadini e sulla qualità ambientale.

I sistemi di rilevamento dovranno essere in grado di monitorare le polveri fini ed ultrafini, la radioattività, i metalli pesanti e l’effetto aerosol di queste sostanze, andando a colmare l’attuale carenza di dati certi ed inconfutabili necessari per qualsiasi preventiva valutazione.

In tale documento verranno definite le modalità per effettuare una corretta e scientificamente ineccepibile indagine epidemiologica i cui risultati, insieme all’elaborazione di tutti i dati ambientali raccolti, concorreranno all’elaborazione della Valutazione di Incidenza Sanitaria (VIS), non ancora prevista dalla normativa regionale, ma ritenuta necessaria per una corretta e contestualizzata verifica dell’impatto sanitario dell’ampliamento della centrale e di ogni futuro intervento industriale progettato nel comprensorio.

(L'immagine di copertina, al contrario delle notizie, è palesemente taroccata - almeno per ora)

Comunicato congiunto Sindaci di Quiliano e Vado Ligure