Attualità - 13 marzo 2012, 15:35

Rilasciata l'AIA per la cartiera di Ferrania. Ma i 40 posti di lavoro saranno vere assunzioni...?

Il consumo d'acqua previsto per l'impianto sarebbe di "soli" 495 milioni di litri / annui

Questa mattina Palazzo Nervi ha ospitato la Conferenza Deliberante per il rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) della Cartiera di Ferrania S.r.l. il cui nuovo stabilimento avrà sede a Cairo Montenotte. L’operazione porterà in Val Bormida il Gruppo Carrara, uno dei piu' importanti nomi europei nel mercato dei prodotti in carta di largo consumo, dai rotoli industriali ai piegati, dai tovaglioli alle carte igieniche, e con un fatturato di 200 milioni di euro. Un investimento di quindici milioni di euro che darà lavoro a circa 40 addetti. Il complesso produttivo verra' installato nell'ex magazzino prodotti finiti di Ferrania Technologies.  

All'incontro presieduto dalla Provincia di Savona hanno partecipato la Regione Liguria, il Comune di Cairo Montenotte, L'Inail, il Dipartimento Provinciale A.R.P.A.L., l'A.S.L. n.2, la Ferrania Technologies S.p.A., la Cartiera di Ferrania S.r.l e il Consorzio Intercomunale Risanamento dell'Ambiente.  

“L'esito favorevole della Conferenza Deliberante di questa mattina, dichiara il Presidente Vaccarezza, è sicuramente un buon risultato. In un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo, con ripercussioni che interessano l'intero sistema economico italiano ed europeo, il rilascio dell'AIA al nuovo impianto di Ferrania è un'occasione di rilancio per l'intero comparto della Val Bormida. La positiva conclusione è stata raggiunta grazie alla proficua collaborazione tra Provincia di Savona e Regione Liguria, in un arco temporale davvero molto breve: presentazione AIA il 15/11/2011, referente convocata il 22/12/2011 e oggi, dopo soltanto due mesi e venti giorni, si procede alla Conferenza Deliberante".

Tempi brevi ma non per tutto. Polemizza infatti il sindaco di Cairo Briano: "Mi chiedo quando la Provincia si deciderà ad appaltare i lavori per la variante per il Ponte della Volta, dal momento che ci sono i fondi a disposizione ormai da due anni". Variante che è di estrema importanza per la stessa cartiera, dal momento che tra le prescrizioni indicate nel VIA regionale, c’è quella del limite   massimo di 40 tra entrate ed uscite di mezzi pesanti sino a che non sara' disponibile il tracciato alternativo del Ponte della Volta.  

Prosegue Vaccarezza: “Provincia e Regione hanno lavorato insieme per offrire e garantire un'opportunità occupazionale alla Valle in vista dell'auspicabile rilancio dell'intera area. È una operazione importante, fondamentale per la ripresa di un territorio che ogni giorno perde dieci posti di lavoro. La strategia aziendale e la sinergica collaborazione tra gli enti produce oggi, in controtendenza, un saldo positivo per il nostro panorama occupazionale: l'assunzione di quaranta nuove unità, quaranta addetti locali che rappresentano una scommessa di rilievo non solo quindi per l'area Ferrania ma anche per l'intera area “provincia”.  

E qui sarebbe necessario aprire una parentesi. Si parla di addetti locali perché saranno esclusivamente del posto?  E se si, si tratta di una prescrizione? Perché viene da sé che se le quaranta nuove unità arrivassero da fuori salterebbe tutto il discorso positivo sull’occupazione, e che quindi nulla cambierebbe a livello di posti lavori persi.  

Anche il sindaco di Cairo Briano si è soffermato sulla questione: “Fra le prescrizioni fatte inserire dal comune di Cairo Montenotte, c’è anche quella di far rientrare la cartiera nell’accordo di Programma, per il reinserimento dei lavoratori Ferrania in cassa integrazione, in modo che siano loro ad avere una corsia preferenziale in vista della future assunzioni”. Un discorso più che valido questo, ma non va dimenticato che la cartiera non è un’operazione in collaborazione con la Ferrania Technologies (anche se il Gruppo Messina, azionista unico di Ferrania Technologies ha profuso un grosso impegno perché tale insediamento si concretizzasse), che si è limitata a vendere le aree dove sorgerà l’impianto. Quindi non è automatico che la cartiera debba rientrare in un accordo che, di fatto, non la riguarda.  

 “L’impianto oggetto della presente Autorizzazione, dichiara l'Assessore Vacca, è una macchina per la produzione di carta tissue (bianca o colorata) con larghezza in cassa d’afflusso pari a 3350 mm, con affiancata n.1 ribobinatrice. La produzione sarà al massimo di circa 55.000 tonnellate/anno e verranno utilizzate fibre vergini europee ed americane. Il consumo specifico di acqua dell’impianto sarà legato alla chiusura totale del ciclo e sarà al massimo 9 m3/ton per la nuova macchina. Una chiara risposta alle aziende che investono in insediamenti produttivi a positiva ricaduta occupazionale, un valore aggiunto per la ripresa economica e per i lavoratori.”

e.m.