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Attualità | 08 marzo 2012, 15:00

La festa della donna e le origini operaie

Un piccolo segno alle donne FAC e OCV, ricordando che la festa della donna è soprattutto per loro

Rosa Luxemburg, rivoluzionaria comunista assassinata assieme al marito Karl Liebknecht il 15 gennaio 1919 due settimane dopo aver fondato il partito comunista in Germania.

Rosa Luxemburg, rivoluzionaria comunista assassinata assieme al marito Karl Liebknecht il 15 gennaio 1919 due settimane dopo aver fondato il partito comunista in Germania.

In questi giorni, sulla pagina di facebook dedicata alla chiusura prossima dello stabilimento OCV di Vado Ligure, sono comparsi molti commenti delle lavoratrici, delle mogli e delle figlie degli operai che, stanno rischiano il posto: lavoratrici che richiamano le altre alla lotta, donne che incitano i mariti, figlie che sostengono i propri padri per lo sforzo che stanno compiendo.

Purtroppo, di fronte a questa situazione, i media si incentrano molto sui contenuti della lotta, relegando questa parte di realtà (la donna lavoratrice, la  moglie, o la donna in generale), che pur paga pesantemente le conseguenze della crisi, ad un ruolo marginale.

E allora, forse, è giusto che almeno oggi, l'8 marzo, si faccia uno sforzo in più per portare alla ribalta anche questa fetta di popolazione.

Non solo in quanto donne, sia chiaro, ma per il reale significato dell'otto marzo e della valenza politica all'origine di questa giornata, affinchè sia da stimolo a tutte le donne (magari anche alle dipendenti, alle mogli e alle figlie OCV) alla ripresa di coscienza e alla partecipazione diretta alla difesa dei propri diritti.

La festa della donna, oggi, viene considerata dall'opinione pubblica ad una semplice festa che onora la donna in quanto tale, genericamente, umanamente, ed è stata piano piano relegata ad un fatto prettamente commerciale, morale e privo di significato.

Pochi (e poche) purtroppo conoscono il significato e la valenza molto più profonda, simbolica e storica di questa giornata: la lotta per i diritti delle donne mossa dall'intera classe operaia a cavallo tra l'800 e il '900 e "per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. (Wikipedia)

E ancor meno se ne conoscono le origini, che risalgono ad una discussione sulla questione femminile e sull'estensione del voto alle donne nel VII Congresso della II Internazionale Socialista, tenuto a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907,alla presenza dei/delle maggiori dirigenti marxisti/e del tempo: Rosa Luxemburg, Clara Zetkin, August Bebel, Lenin, Martov e Jean Jaurès.

Ogni paese, negli anni, ha sempre preso a riferimento date diverse,  commemorando eventi simbolici che avevano le donne come protagoniste:

 - 1909 Stati Uniti - il partito socialista americano propone di organizzare ad ogni ultima domenica del mese una manifestazione per il diritto al voto: la prima giornata della donna in America viene celebrata il 28 febbraio

- 1910: a fronte dello sciopero di 3 MESI che coinvolse 20 mila camiciaie newyorkesi, le socialiste Usa propongono il 27 febbraio come data mondiale.

 - Germania Austria Svizzera e Danimarca scelgono invece il 19 marzo: il 19 marzo 1848, durante la rivoluzione, il re di Prussia dovette per la prima volta riconoscere la potenza di un popolo armato e cedere davanti alla minaccia di una rivolta proletaria, nella quale si rivendicava per la prima volta il diritto al voto delle donne.

 

L'8 marzo "nasce" a San Pietroburgo: l'8 marzo 1917 (il 23 febbraio secondo il calendario giuliano allora in vigore in Russia) le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra.

La Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenuta a Mosca una settimana prima dell’apertura del III congresso dell’Internazionale comunista, fissò all'8 marzo la «Giornata internazionale dell'operaia»

Una grande valenza politica, quindi, che purtroppo, dopo la seconda guerra mondiale (e ovviamente anche a causa della guerra fredda) venne sostituita gradualmente fino a diventare la festa di oggi, vuota di contenuti, e alla quale molti collegano con la commemorazione delle donne arse vive in uno stabilimento americano di cotone (malgrado la diatriba sulle date che sembrano non coincidere).

Una valenza che forse oggi sarebbe da riconsiderare, e magari far propria: un augurio, ma anche un suggerimento, a tutte le donne che oggi si trovano ad affrontare situazioni drastiche, dal non rinnovo del contratto perchè incinte, alle molestie sessuali, alla disoccupazione, alla fame.

 

 

 

Matteo Loschi

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