Novembre 2011, solo qualche mese fa, leggevamo sui giornali:
Liguria in ginocchio per le forti piogge che hanno provocato frane ed allagamenti.
E' stato colpito da 300 frane in poche ore il piccolo borgo di Vernazza alle Cinque Terre. Il dato impressionante ottenuto attraverso le rilevazioni aeree della Protezione civile del Friuli intervenuta alle Cinque Terre, che ha consegnato alla Regione Liguria la mappa completa delle aree colpite dall'alluvione.
Monterosso piange un morto e le frane sono state 170, 16 per Km quadrato.
La stima finale è di circa 1500-1600 frane cadute quel drammatico giorno in un'area di 200 km quadrati
4 ottobre 2010 - Varazze sott'acqua
, ore da incubo. Paura per una bambina di tre anni e suo nonno che avrebbe dovuto accompagnarla all'asilo.
Abbiamo visto fotografie di fango, melma, persone spaventate e affrante.
E' evidente che la nostra regione è soggetta a questo genere di fenomeni e che i nostri amministratori pubblici dovrebbero il più possibile cercare di limitarne i danni a priori, impedendo di costruire nelle zone ritenute a rischio.
Si è parlato tanto di urbanizzazione e cementificazione, e della necessità di intervenire per invertire una tendenza che mette a rischio la sicurezza idrogeologica del nostro Paese e di una più attenta politica di prevenzione...e invece....si procede alla grande a costruire, anche in collina, e anche in zone a rischio idrogeologico.
Sulle colline savonesi, in zona Madonna del Monte, ad esempio, si movimentano tonnellate di terra, si modifica l'andamento naturale a terrazze del terreno, si continua a "consumare" campagna sostituendola con zone cementificate, con l'ovvia conseguenza di aumentare il rischio di frane ed alluvioni e verrà a breve realizzato un nuovo insediamento residenziale.
Nessuno interviene a priori, si va avanti, si tace.
I politici, in genere, si interessano a posteriori di ottenere i fondi per la ricostruzione....ma come dice Gianni Morandi...siamo tecnici!!!