Politica - 02 marzo 2012, 18:11

Albenga, Christian Briozzo (PCL) a Ciangherotti: dimettiti

Ci fa sorridere amaramente, visto che in ballo ci sono vite di persone e famiglie, che proprio un personaggio come Eraldo Ciangherotti affermi cose simili dopo che si è sempre riempito la bocca di parole in difesa della vita in ogni sua forma e grado sconfinando nella “cristianizzante” battaglia antiabortista e sostenendo lotte sotto la bandiera della “Difesa della Vita come dono di Dio”

Consideriamo indegne le ultime esternazioni dell’assessore Eraldo Ciangherotti espresse pubblicamente sul suo profilo di Facebook attraverso parole che mostrano il totale disprezzo verso quelle popolazioni che lottano per il diritto di essere ascoltate mentre la violenza di Stato, al servizio di profitto e organizzazioni criminali, li priva di qualsiasi possibilità di opporsi con metodi al limite della legalità (se non addirittura violandola esplicitamente attraverso l’utilizzo di lacrimogeni vietati dalla Convenzione di Ginevra sparati ad altezza d’uomo) e della legittimità.   

Affermazioni simili da un Assessore alle Politiche Sociali di un Comune come Albenga non possono che suscitare sdegno generale soprattutto quando vengono rivolte a un giovane padre di famiglia che ancora oggi rimane aggrappato alla vita in una camera d’ospedale dopo che, per impedire che quella violenza di Stato espropriasse i suoi terreni e quelli di altri abitanti della ValleSusa (che da noi vengono considerati soprattutto un’usurpazione del diritto di autodeterminazione di un popolo e la violazione dell’interesse collettivo per le tasche dei soliti cacciatori di profitto), si era arrampicato su un traliccio dell’alta tensione rimanendo folgorato per essersi avvicinato troppo ai cavi nel momento in cui alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine hanno tentato di salire per arrestarlo e continuare con l’opera di esproprio.

il signor Ciangherotti si permette, solo perché Luca Abbà è esponente della causa NoTav, di citare e approvare il vergognoso articolo di Sallusti apparso in prima pagina su “Il Giornale” (di cui tutti conosciamo l’onestà e il livello intellettuale) in cui Luca Abbà viene additato come “Solo un cretinetti” per affermare addirittura che “il traliccio dell’alta tensione non è bastato”, suggerendo “i guerriglieri NoTav ai lavori forzati” definendoli “teppaglia parassita che vive alle spalle della società” o “perdigiorno ballisti, giovani pieni di frustrazioni”. 

Sicuramente i compagni NoTav sono molto più frustrati di chi sta seduto su una poltrona da Assessore ad assumere uno stipendio pagato con i nostri contributi, come succede per le stesse persone che portano avanti l’infausto e inutile progetto della TAV Lione-Torino che si mostra come uno dei peggiori abusi perpetrati sul popolo italiano alla faccia delle sue difficoltà economiche in questi tempi di crisi, tempi in cui però ci si permette di sprecare cifre immense per una linea dichiarata inutile anche dallo stesso Sole24Ore e da moltissimi studi prodotti dopo 20 anni di analisi e previsioni del progetto in corso.


Ci fa sorridere amaramente, visto che in ballo ci sono vite di persone e famiglie, che proprio un personaggio come Eraldo Ciangherotti affermi cose simili dopo che si è sempre riempito la bocca di parole in difesa della vita in ogni sua forma e grado sconfinando nella “cristianizzante” battaglia antiabortista e sostenendo lotte sotto la bandiera della “Difesa della Vita come dono di Dio”.

Egli, però, di fronte alla vita già formata e messa in seria discussione da queste pratiche criminali arriva al punto di insultare e sostenere che ancora “non sia bastato”. Quale vita signor Ciangherotti allora egli vuole difendere? Solo quella potenzialmente buona per i voti dei cattolici antiabortisti?

Quella delle persone che lottano per la sopravvivenza e per la difesa dei loro diritti basilari non vale abbastanza perché non utile ai fini del consenso e del profitto? Il suo “Dio” non difende le vite di chi si oppone al profitto e agli interessi criminali ma solo quelle di coloro che sono funzionali al tornaconto delle “umili, amorevoli e caritatevoli” gerarchie ecclesiastiche e non?

Caro Eraldo Ciangherotti, Luca Abbà e i NoTav non sono “brigatisti rossi” ne “teppaglia perditempo”.

Luca Abbà è un padre di famiglia, un uomo legato alla sua terra, un uomo che ha avuto il coraggio di rischiare la vita per difendere quello che crede giusto e che tutto il popolo italiano crede legittimo, un uomo la cui vita, assieme a quella della sua famiglia e di tutti gli abitanti della ValSusa, è legata a quelle terre che difende da infiltrazioni mafiose e opere tanto grandi quanto inutili, dannose e costose per la nostra collettività. Come lui tutti i NoTav sono da noi considerati eroi e nuovi resistenti, partigiani del terzo millennio per un’Italia giusta, migliore, democratica e del popolo!    


A fronte di simili esternazioni, che sostengono falsificazioni e storture della realtà dei fatti oltre a inneggiare ad una maggior violenza nei confronti di chi si oppone al totalitarismo del profitto mostrando una totale mancanza del rispetto della vita e dei diritti democratici, consideriamo inadatto il signor Ciangherotti a ricoprire un ruolo sensibile e delicato come quello dell’assessorato alle Politiche Sociali, campo tanto attaccato dai poteri forti, dagli interessi finanziari, capitalistici e clericali di cui invece è espressione e portavoce l’assessore! Un ruolo simile richiede una gestione laica e orizzontale in difesa del territorio e per la sua salvaguardia, ruolo che ancora una volta egli dimostra di non essere in grado di ricoprire e garantire proprio come tutta questa amministrazione comunale, tra le più reazionarie viste e subite dalla popolazione ingauna.

Chiediamo che di fronte alle nostre richieste di dimissioni si crei un fronte comune di tutte le forze di sinistra per alzare la voce contro esternazioni tanto prive di umanità e comprensione dei bisogni sociali del popolo italiano quanto schierate ancora una volta dalla parte di chi voce in capitolo ne ha già troppa permettendosi anche falsificazioni e montature mediatiche pur di criminalizzare un movimento che va avanti da 20 anni.

Christian Briozzo, Partito Comunista dei Lavoratori, Albenga