Politica - 01 marzo 2012, 09:06

Democrazia Atea aderisce allo sciopero di oggi

Le ragioni dell'adesione

In questi mesi Democrazia Atea, da poco presente nel panorama politico ligure, ha registrato non solo il precipitare della crisi economica ma soprattutto la passiva inconcludenza delle fazioni politiche che, di fatto, hanno permesso la chiusura di molte aziende liguri.

Stupisce non poco sapere che le aziende sono state chiuse non per mancanza di commesse, ma per l'assenza di finanziamenti e di sostegno politico concreto. Nessun partito impegnato nei governi locali ha saputo o ha voluto trovare una soluzione che si è risolta in un danno per centinaia di nuclei famigliari.

Le disponibilità finanziare per sostenere la spesa sociale e produttiva ci sono, ma la classe dirigente ligure preferisce utilizzare risorse per investimenti speculativi, come le realizzazioni di centri commerciali in un microcosmo come quello ligure, nel quale questi investimenti sono destinati a mandare in crisi l'intero settore del commercio.

Per non parlare degli interventi speculativi in favore dell'edilizia residenziale di lusso. Possiamo continuare all’infinito parlando di altri esempi di inutilità sociale come il campo di hockey di Legino ecc. tutte opere di cui i cittadini non reclamano la necessità, soprattutto in questo momento di profonda crisi, ma che stranamente procedono senza intoppi.

Quando invece si parla di spesa sociale allora gli ostacoli si presentano puntuali e insormontabili. Non ci sono mai i soldi da destinare ai servizi sociali, al sostegno ai disoccupati, ai giovani, ai pensionati o alle case di accoglienza per ragazze madri alle quali pochi giorni fa sono stati tagliati i fondi per il sostentamento alimentare.

Una situazione di paradossale inciviltà che trova una intera classe dirigente sorda e indifferente. Democrazia Atea si pone in rotta di collisione rispetto alle logiche consociativistiche nelle quali i beneficiari sono sempre pochi e sempre gli stessi.

Democrazia Atea vuole riaffermare la civiltà dei diritti e parte dai diritti dei lavoratori. E' giusto scioperare perchè è giusto non tacere nè subire.

Francesco Zanardi, Responsabile regionale Democrazia Atea, Agorà di Genova.