Politica - 01 marzo 2012, 17:30

A Carcare politica a suon di querele

Il vice sindaco, Franco Bellenda, querelato dall’ex sindaco Nicolini e condannato a 6 mesi di reclusione tramutabili in 15500 euro di multa (ma ha già presentato opposizione). Senza dimenticare la più recente querela depositata dal capogruppo di minoranza Rodolfo Mirri nei confronti dell’assessore Christian De Vecchi.

Si andrà al processo per diffamazione tra l’attuale vice sindaco di Carcare, Franco Bellenda, e l’ex sindaco, ed attuale capogruppo del Pd, Angela Nicolini. La denuncia presentata dalla Nicolini, del resto, ha già sortito un primo effetto, con un decreto penale di condanna. In parole povere, come spiega l’avvocato Elena Castagneto, che difende gli interessi di Angela Nicolini, “quando il giudice, di fronte all’evidenza dei fatti, in questo caso non solo evidenti perché scritti, e poi riportati a verbale nel Consiglio comunale in questione, anzi, le frasi diffamatorie sono aggravate dal fatto che sono inserite appunto in un documento pubblico, può emettere un decreto di condanna penale prima di arrivare al processo”.

Processo che si dovrà, invece, celebrare se il condannato si oppone al decreto, come ha già annunciato lo stesso Bellenda. Il casus belli, le affermazioni contenute nella premessa della relazione sul bilancio presentata dal vice sindaco Bellenda, in qualità anche di assessore al Bilancio, nel Consiglio comunale del settembre 2009. Questo da un punto di vista giuridico. Perché da un punto di vista politico, l’aaccesa polemiche tra i due sulle condizioni delle casse comunali e della gestione finanziaria, era iniziata da tempo e proseguita anche successivamente.

Tornando a quel Consiglio comunale, nella premessa, secondo quanto riferito dalla Nicolini, Bellenda l’avrebbe tra l’altro definita, tra le altre cose, “persona priva di etica”, con giudizi diffamatori, poi reiterati, sempre secondo la Nicolini, anche in una lettera inviatale successivamente da Bellenda, portano l’ex sindaco a sporgere querela contro Bellenda. Querela che ha, appunto, portato al decreto penale di condanna, così commentato dallo stesso Bellenda: “Devo ancora vedere gli atti e quindi ogni mio commento sarebbe prematuro. Mi limito a ribadire che sono tranquillo e che, proprio per questo ritengo giusto, anzi, doveroso oppormi al decreto”.

Per la Nicolini sottolinea, invece, l’avvocato Castagneto: “Non ho ancora avuto modo di leggere il testo del decreto penale di condanna, per cui non posso fare alcun commento. La signora Nicolini auspica tuttavia che la vicenda possa  far comprendere che la discussione politica, per quanto accesa, deve mantenersi entro i canoni della civiltà e non deve contenere espressioni offensive che travalicano completamente il giudizio politico, anche critico, ma ma scende ingiustificatamente sul piano personale”.

Ma a Carcare quello Nicolini-Bellenda non è un caso isolato. Lo scorso novembre, il capogruppo di minoranza di “Carcare Futuro”, Rodolfo Mirri, presenta un’interrogazione in merito alle “Risultanze di conto economico relativamente all’utilizzo di Villa Maura, sede della Biblioteca Comunale”. A margine, Mirri chiede anche spiegazioni sull’attività dell’Univalbormida “di cui si è rilevato un drastico ridimensionamento quali-quantitativo rispetto al positivo andamento degli anni precedenti”. De Vecchi due giorni dopo scrive quindi a tutti i docenti dell’ “Università della terza età” per informarli del “subdolo e vile attacco portato all’Univalbormida” da parte di Mirri. Parole, quel “subdolo” e “vile”, che Mirri ritiene altamente offensive, soprattutto perché indirizzate ad un amministratore nel svolgimento delle sue funzioni e quindi sporge denuncia contro l’assessore.

Insomma, a Carcare la politica si rischia ormai di farla più nelle aule dei tribunali che in Consiglio.

e.m.