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Politica | 29 febbraio 2012, 18:23

Come usare la disperazione occupazionale per favorire i manovratori

Tranquilli: il titolo è nostro. Questa che segue invece una lettera di Giovanni Durante (Pres. Arci - PD) a testimonianza di come nel PD non ci siano solo prepotenti e bulli, ma anche - e speriamo sopra tutti - persone civili e ragionevoli

Come usare la disperazione occupazionale per favorire i manovratori

Un saluto a tutti,

sono Giovanni Durante, presidente provinciale dell'Arci savonese, e scrivo a voi tutti quali parti interessate, a vario titolo, alla vicenda riguardante il progetto d'ampliamento a carbone della centrale Tirreno Power di Vado Ligure.

Vi allego, per correttezza d'informazione, l'accorata lettera che Livio Di Tullio, segretario provinciale del PD, scrive a Don Andrea Gallo, ed oggi pubblicata sui quotidiani locali.

La lettera, dal taglio molto personale è tuttavia un "sottile" intervento politico. Livio, bisogna riconoscerlo, è prima di tutto un politico astuto ed esperto.

La sua lettera "lancia" lo sciopero savonese dell'industria di domani come la vera risposta "antifascista" ai bisogni dei lavoratori della nostra provincia, ma soprattutto il sostegno "obtorto collo" alla realizzazione di tre nuovi gruppi a carbone a Vado Ligure-Quiliano come la soluzione ai problemi occupazionali del nostro territorio.

In questo periodo drammatico, dal punto di vista occupazionale diventa -purtroppo- una tentazione irresistibile "incanalare" la disperazione di chi perde il lavoro per sostenere gli interessi dell'azienda Tirreno Power, azienda che ovviamente non può e non potrà assolutamente risolvere i problemi (come sappiamo tutti..) occupazionali della nostra provincia, oggi appunto davvero drammatici.

Don Andrea Gallo ha affermato che i "nuovi partigiani" sono da ricercare tra coloro che si battono contro un futuro di inquinamento pesante e mortifero proveniente da una centrale a carbone che inquinerà, se verrà ampliata, per i prossimi 40-50 anni le nostre comunità e le nostre vite.

Don Andrea Gallo mi pare che in questo modo non intenda dare dei fascisti agli "altri" (come attacca invece Livio Di Tullio), ma riconosce in chi si batte in modo disinteressato contro enormi interessi economici, contro la concentrazione di poteri politici-finanziari e lobbistici, lo spirito impavido di Davide contro Golia, del "partigiano", di chi si schiera per verità e giustizia, ricercandole quotidianamente nello studio e nella ricerca, attraverso il diritto, il rispetto della legge, la scienza, la razionalità.

I valori della Resistenza e della Costituzione vanno attualizzati, non possono essere cristallizzati solo alle forme del fascismo conosciute nel passato, ma imparare a  riconoscere nella vita sociale, economica e politica di oggi i rischi concreti di arretramento della democrazia reale del nostro paese e delle nostre comunità.

Il parallelismo (come se fosse scritto da Calamandrei..) tra gli scioperi del 1° marzo 1944 e quello di domani mi sembra dunque forzato e ingiusto.

Da noi, nel savonese, pare evidente chi usa con forza la "pressione" politica, sociale  ed economica per promuovere interessi di parte, contro il volere della maggioranza dei cittadini.

Le amministrazioni comunali interessate sono state, anche ultimamente, pesantemente attaccate, i sindaci eletti democraticamente dai cittadini sono quotidianamente sotto assedio (ed oggettivamente, mi pare, persino intimoriti), indicati come i responsabili di una crisi industriale ed economica perchè si battono contro l'attacco speculativo al territorio e all'ambiente. Mentre i responsabili di questa crisi globalizzata sono da ricercare altrove...

Molte delle persone che ho conosciuto in questi mesi e anni che lottano tenacemente contro un futuro a carbone delle nostre comunità sono persone miti, sinceramente democratiche, rispettose della Costituzione e delle Leggi della Repubblica.

Molti di loro hanno parenti che hanno fatto la Resistenza, un passato prossimo d'impegno politico a sinistra, proveniente in molti casi dalla storia del PCI, oggi molti sono elettori del PD, di Rifondazione Comunista o di SinistraEcologiaLibertà.

Tutti quelli che ho conosciuto hanno grande, grandissimo rispetto per i lavoratori, in primis per quelli che lavorano in centrale a Vado.

Ma proprio  per questo tutte queste persone impegnate nei movimenti, nelle associazioni, imputano alla politica e alle istituzioni il dovere di tutelare "tutti" i cittadini, applicando prima di tutto le leggi a protezione delle popolazioni, queste persone si aspettano quello slancio democratico e costituzionale da chi dovrebbe rappresentarli.

Queste persone, e sono davvero tante, ogni giorno di più, si sentono tradite dai partiti politici locali e dai loro dirigenti, che a livello nazionale hanno spesso posizioni completamente diverse, e hanno deciso di impegnarsi direttamente, di studiare, di approfondire, e poi di organizzarsi e lottare per il diritto alla salute e alla vita, soprattutto dei propri figli e dei propri nipoti, visto che il livello di assorbimento di metalli pesanti e PMI sottili ormai per noi adulti sono-purtroppo- dato certo.

Don Andrea Gallo evidentemente in questo ha trovato tanto dello spirito dei partigiani che ha conosciuto da ragazzino, e lo ha espresso pubblicamente.

Quello spirito è l'impegno civile e politico che ci muove, anche per prevenire l'antipolitica, e per promuovere l'impegno dal basso, della buona politica per il bene comune.

Vi scrivo perchè credo sia giusto che chi sente il dovere di esprimersi lo faccia, subito, perchè lasciare cadere nel silenzio le argomentazioni usate dal segretario provinciale del PD non credo sia giusto. Scriviamo dunque, per dovere civile e sociale, politico e culturale, perchè chi si sente partigiano non può rimanere silente.

Un cordiale saluto

coraggio..

Giovanni Durante

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