Nel mirino della Commissione c'erano le norme che prevedono che le concessioni per gli stabilimenti balneari, la cui durata e' definita in sei anni, alla loro scadenza si rinnovano automaticamente per altri sei anni e cosi' successivamente ad ogni scadenza.
Per Bruxelles, il rinnovo automatico di sei anni in sei anni delle concessioni e' contrario alle regole del mercato unico europeo che impongono agli stati membri di rispettare le regole della concorrenza e della liberta' di stabilimento delle attivita' imprenditoriali.
La Commissione aveva quindi inviato all'Italia due lettere di messa in mora, il 29 gennaio del 2009 e il 5 maggio del 2010.