Cresce il malcontento degli abitanti sia del fronte piemontese che ligure a causa della chiusura della sp 339 tra Cengio e Saliceto. Protesta che sta esplodendo anche, come avviene sempre più spesso, sui social network. Su facebook è stata creata ad hoc la pagina CHIUSURA STRADA SP 339, RESTIAMO UNITI ED INFORMATI, dove gli iscritti, oltre e lasciare commenti e impressioni, tengono costantemente aggiornata la situazione. A preoccupare maggiormente, e a ragione, vista la difficoltà dei percorsi alterantivi, la tempistica di ripristino della viabilità cha ad oggi appare essere decisamente lunga: la stima, che verrà ufficializzata nel vertice di domani, si aggirerà sui 6 mesi.
Questa mattina l'Assessore alla viabilità della Provincia di Savona Roberto Schneck, insieme ai tecnici della Provincia, al Sindaco di Cengio Ezio Billia e ai vertici di Syndial ha effettuato anche un sopralluogo sulle aree ex-Acna che potrebbero rappresentare una possibilità per una via alternativa alla SP 339. Questo per non lasciare nulla di intentato, visto che i percorsi alternativi ipotizzati appaiono tutti di difficile e lunga realizzazione. E la coperta è troppo corta, sia come tempi che come soldi: sarebbe inutile allestire un percorso alternativo se ciò richiedesse un’attesa esasperata, così come, viste le difficoltà a reperire i soldi per effettuare l’intervento principale sulla frana, non ce ne sarebero materialmente altri per le alternative.
Alternative che risulterebbero,infatti, difficilmente realizzabili. La più diretta è quella all’interno delle aree ex Acna: una strada da realizzare ex novo per un chilometro, con particolari accorgimenti visto che si attraversa la zona A1 dei lagoons. Inoltre, dopo il muro di cinta dell’Acna, dove è previsto di passare per raggiungere Pian Rocchetta, è ancora in corso la bonifica e i lavori dureranno ancora un mese. Ancora più complicata e costosa l’ipotesi del periplo del muro di cinta, tra il muro e il fiume, da Brignoletta alla casa di Riposo di Cengio: oltre a tempi lungni e costi, anche il fatto che si potrebbe realizzare una strada ad un’unica corsia e quindi si dovrebbe applicare un senso unico alternato dai tempi enormi. Sembra, infine, che non sia stata nemmeno presa in considerazione l’ipotesi della Strada dei Piani suggerita dal sindaco di Millesimo Mauro Righello.
Tutti elementi, insieme all’ipotesi sulla tempistica dell’intervento principale, che saranno discussi domani mattina, in Provincia, dove, spiega Schneck, “terremo un incontro con il Presidente Vaccarezza, i dirigenti della Provincia ed i Sindaci del territorio per fare il punto della situazione e definire già un primo cronoprogramma dei lavori”.
Ma intanto la protesta sale. Da una parte i commercianti, in speciale modo quelli di Cengio, che lamentano lo scarso passaggio di clienti provenienti da Saliceto e basso Piemonte. Dall’altra i cittadini piemontesi, che lamentano chilometri e spese maggiorati, e non di poco. Per non parlare delle ripercussioni sulle industrie di quella zona.
Nel coro di proteste, c’è chi sottolinea il fatto che in quindici giorni, “i sopralluoghi si sono sprecati, ma non è ancora stata mossa neppure una pietra”. La verità è che ci sono iter di legge, oltre che tecnici da rispettare e, almeno per tutto l’intervento, non è possibile applicare, come era stato fatto per la frana precedente, l’iter di “somma urgenza”, anche se si stanno cercando soluzioni per aggirare tale ostacolo che farà levitare i tempi nonostante l’obiettivo impegno della Provincia di Savona.
Intanto, il sindaco di Saliceto Enrico Pregliasco ha convocato un'assemblea pubblica nella sala polivalente del comune per domani sera alle 20,30. Si legge nell’invito “Con la presente si invita la popolazione all’incontro di venerdì 24 febbraio per aggiornare e discutere sulle ipotesi di ripristino della viabilità di fondovalle e sulle possibili alternative provvisorie. Durante la serata saranno illustrati i progetti in corso di definizione a seguito dei rilievi tecnici predisposti dalla Provincia di Savona. Inoltre informeremo anche sulle considerazioni scaturite con la Prefettura di Cuneo alla quale si è richiesto, congiuntamente ai Comuni limitrofi, l’istituzione di una unità di crisi. Nella discussione gli intervenuti potranno suggerire ulteriori proposte finalizzate a ridurre i disagi attuali”.