Attualità - 23 febbraio 2012, 16:50

Il sindaco di Vado Caviglia su Tirreno Power: "Quella che viene spacciata come apertura, è solo quel che chiediamo da due anni"

Le condizioni che poniamo oggi sono le stesse espresse ad inizio mandato e che proponevamo in campagna elettorale: mai fatto ostruzionismo sul carbone, ma vogliamo garanzie su ciò che respireremo nei prossimi 30 anni: ovvero monitoraggio delle condizioni sanitarie oggi esistenti - la nostra gente le chiede da vent'anni! - così da decidere su dati certi cosa si può fare e cosa no. La mediazione politica (Regione e Provincia) ha ancora 15 giorni di tempo, spero non vorrà abdicare nuovamente al al proprio ruolo (vedi Maersk) lasciando come unica possibilità il contenzioso legale

E' un fiume in piena il sindaco di Vado Ligure, che spiega senza filtri le proprie ragioni e proposte dopo le pressioni di questi giorni. Si prospetta una rottura identica a quella consumata nella vicenda Maersk ed il primo cittadino vadese spera vivamente che questo non avvenga, "nell'interesse di tutte le parti in causa".

"A differenza di altre amministrazioni del comprensorio non siamo stati eletti con un programma contro il carbone; le liste civiche che ci sostenevano chiedevano la messa in sicurezza dei gruppi a carbone esistenti, e senza l'ampliamento. Siamo estranei a richieste di metanizzazione, che mi appaiono difficilmente attuabili. Quindi nessuna chiusura totale, ma opzioni di miglioramento. E questo fin dall'inizio" continua Caviglia.

Ma l'amministrazione non è disposta a fare alcun passo indietro rispetto ad un controllo del territorio che non è mai stato fatto: "Sono decenni che la gente chiede controlli sanitari - sono nato qui i miei genitori anche e ricordo le battaglie sulla richiesta di monitorizzazione degli fin dagli anni '80". La griglia di valutazione dev'essere quella proposta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità "Come possiamo valutare la sostenibilità sanitaria di un progetto se non abbiamo dati certi che indichino quali inquinanti abbiano superato le soglie di sicurezza e quanto invece si possa ancora sviluppare prima di arrivare alla soglia massima?" incalza il primo cittadino, "Qualsiasi valutazione deve passare da qui, la politica può ancora fare la sua parte: chiedo a Provincia, delegata ad effettuare i controlli sul territorio, e alla Regione che tali controlli deve disporre e finanziare, di ascoltarci".

"Quella che in questi giorni è stata spacciata come apertura del comune di Vado, è semplicemente ciò che chiediamo da due anni" afferma Caviglia.

Ovvero la definizione della tipologia di composti da monitorare e poi controlli. Per fare questo si chiede anche una stazione mobile che giri fra i vari territori limitrofi, perché il problema non è solo a Vado. Sembrerebbe quindi che siano la Provincia e la Regione orientati ad una chiusura verso le più che legittime richieste del comune e dei cittadini di Vado Ligure.E non se ne capisce la ragione, a meno di pensare che temano i rusultati delle rilevazioni.

"Non mi interessa fare carriera politica, non ci tengo ad un altro mandato, porterò avanti fino in fondo le azioni necessarie a rispettare la parola data in campagna elettorale, lo devo ai cittadini che mi hanno eletto" conclude il sindaco vadese.

SN