Quante volte avete sentito la frase: la storia la fa chi vince?Beh, anche se non l'avete sentita, è così. Chi vince "riscrive la storia"...
Molti pensano che sia un modo di intendere che "da quel momento in avanti" le decisioni le prendono quelli che vincono, facendo la storia, ma che ciò che è successo prima è innegabile... c'è scritto sui libri no?
Ebbene, ma quei libri chi li ha scritti? E qui casca l'asino...
Se rileggiamo quindi la frase iniziale, essa assume un'altro aspetto, e va presa (è proprio il caso di dirlo) alla lettera.
Come dimostrarono platealmente i Nazisti quando bruciarono i libri nelle piazze, chi detiene il potere riscrive letteralmente i libri (di storia, ma non solo) facendo passare la propria opinione come fatto, su qualsiasi argomento.
In questo modo le generazioni future, non avendo altre fonti, apprenderanno ciò che fa più comodo a chi governa, e impareranno a ragionare esattamente come loro.
Questo fenomeno si chiama produzione culturale: come spiegava Marx chi detiene il potere economico (la classe che lo detiene) ha la possibilità di produrre cultura a proprio piacimento, facendo il bello o il cattivo tempo.
Sia nell'ambiente scientifico che in quello mediatico (chi possiede i giornali e le televisioni maggiori, ad esempio, detta legge sull'informazione, pilotandola a proprio piacimento)
Oggi si pensa sia impossibile, poichè lo sviluppo tecnologico e lo scambio di informazioni via web dovrebbe dare il 100% delle verità accessibili..
Eppure non è così: oltre ovviamente al fatto che la televisione resta la prima fonte di informazione, esiste un'altra fascia di persone su cui la produzione culturale si incentra, poichè è la più plasmabile: i bambini.
Si tratta di un'età in cui internet non può essere ancora sufficientemente competitivo all'istruzione scolastica, e dove si assimilano prima ancora delle nozioni, i valori.
E cosa succede quando (benedetto internet) multinazionali e lobby di petrolio, tabacco e (udite udite) carbone, pagano fior fior di ricercatori per mentire sugli effetti dannosi dei loro prodotti?
Succede che si insinua nelle nuove generazioni perlomeno il "dubbio", se non false informazioni, e si ritarda quel progresso equo e sostenibile capace di rivoluzionare il nostro modo di vivere, impedendo di fatto di difenderci. Tutto, in nome del profitto.
Ebbene, la notizia, in questo caso, è proprio che un gruppo ambientalista americano (DeSmogBlog) ha pubblicato alcuni documenti che dimostrerebbero, ad esempio, che l’Heartland Institute di Chicago (il più affermato centro del pensiero anticlimate change, che raggruppa critici e negazionisti del riscaldamento globale) ha avviato una campagna nelle scuole finalizzata ad instaurare il dubbio sulla veridicità delle tesi sul riscaldamento globale.
In questo progetto rientrerebbe anche David Wojick, consulente delle industrie del carbone.
Tra i nomi illustri del mondo della "scienza" i documenti pubblicati menzionerebbero stipendi di 11.600 dollari almese al ricercatore Craig Idso, 5.000 al fisico Fred Singer e 1.667 al geologo Robert Carter....
Insomma, non che la scienza esatta non esista, ma a suon di false informazioni, la gente si ammala... e muore.