- 14 febbraio 2012, 09:42

L'angolo ottuso della "satira": il Comune di Savona e i migliori modi per tirar la cinghia (2)

E' di oggi a tutta pagina: "Bilancio lacrime e sangue per rimettere in sesto i conti Con gli aumenti su Irpef e Imu il Comune tornerà in equilibrio". Normalmente le lascrime e il sangue si versano per buone ragioni. E i soldi buttati non lo sono...

E' di Uominiliberi la notizia che il Comune di Savona avrebbe speso solo 200.000 Euro per gli ARREDI dell'indispensabile posto di Polizia Municipale in Piazza del Popolo aperto due ore al giorno. Che lo leggi e pensi: ma si, è la solita boutade di questi giornali sempre criticoni. Poi ci vai, ed ecco che sull'apposita stele in forma alare d'alluminio anodizzato sono ben serigrafati gli orari: dal Lunedi al Venerdì, dalle ore 9:00 alle ore 11:00. Sembra uno scherzo di Gian Antonio Stella, invece è vero.

Notoriamente sono questi gli orari più in uso ai balordi che vista la necessità del clamoroso gabbiotto a specchi, frequenterebbero la piazza. C'è da dire che per gli oggetti smarriti invece, un fenomeno in vertiginosa ascesa dopo il 1700 d.C., l'orario si estende addirittura fino alle 12:30. Weekend esclusi ovviamente.

E come si spiega una spesa di oltre 200.000 per gli arredi del bel casotto a specchi de Plaza do Pueblo?

Ma a tutto c'è una spiegazione:

Scrivanie in massello d'ebano, tendaggi in ermellino, rubinetti d'oro, stilografiche mont blanc e una Jacuzzi al latte d'asina. Sono solo alcuni dei complementi d'arredo scelti dal Comune di Savona per il presidio della Polizia Municipale di Piazza del Popolo. I pavimenti in cotto toscano fan da contraltare al chiarore dei marmi di Carrara.

Non mancano gli alabastri specchiati con una speciale lega di platino / titanio e le comode sedute costruite con avorio a nido d'ape e rivestite in tenero astrakan.

Gli agenti pronti a sedare eventuali tumulti che potrebbero scoppiare nel parco giochi di plastica che ha sostituito la fontana dell'Arch. Leonardo Rossi, potranno intervenire più prontamente grazie ad un'apposita biga dorata trainata da due nipoti di Varenne.

Per gli arredi, infatti e scherzi a parte, il Comune in rosso ha speso solamente 208.651,55 euro. Quattrocento milioni delle vecchie lire. Pronto...? E' la Corte dei Conti...? Come dice? Ikea...?


(nelle foto sotto, alcuni calzari adoperati per le operazioni di routine e alcuni interni, il link: www.uominiliberi.eu/index.php)

mpm