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Attualità | 08 febbraio 2012, 17:59

Pedofilia, la Santa Sede: "Dove la Chiesa agisce i casi diminuiscono", promessa di linee giuda a breve

Pedofilia, la Santa Sede: "Dove la Chiesa agisce i casi diminuiscono", promessa di linee giuda a breve

I bambini si possono proteggere, dagli errori si puo' imparare e la crisi degli abusi puo' far trovare alla Chiesa la strada per un rinnovamento: mons. Charles Scicluna sottolinea che in Paesi come gli Stati Uniti, in cui ci sono politiche collaudate di intervento contro gli abusi del clero ''si nota una riduzione del numero dei nuovi casi e si assiste a un andamento in discesa''. Addirittura, conferma mons. Stephen Rossetti, ''la frequenza degli abusi sui bambini nella Chiesa cattolica degli Stati Uniti ha fatto registrate un vero e proprio crollo, grazie a Dio''. Importante, rimarca Scicluna, e' difendere ''la dignita' delle vittime'' e superare ''una cultura del silenzio e dell'omerta'''. La linea e' quella tracciata dal Papa: ''ascoltare le vittime e piena collaborazione con le autorita' civili''. 

Al Simposio internazionale promosso dalla Santa Sede per i delegati di 110 conferenze episcopali nel mondo e i superiori di oltre 30 ordini religiosi, sul sostegno alle vittime, la prevenzione di nuovi crimini e la formazione dei leader
ecclesiastici a fronteggiare il problema, Scicluna ricorda che alla Congregazione per la dottrina della fede, dove e' promotore di giustizia, negli ultimi dieci anni sono giunte circa 4.000 denunce. Di queste circa mille nel 2010-2011 soprattutto
dall'Europa, dove gli scandali sono emersi piu' di recente, rispetto a Stati Uniti, Canada e Australia.

''Il problema e la grande preoccupazione - ha sottolineato - e' per l'Europa'' dove sono emersi o stanno emergendo tanti casi, ''anche relativamente vecchi, ma il fatto che siano vecchi non significa che non debbano avere una risposta, e' comunque altamente positivo che vengano denunciati e affrontati''. Entro l'anno comunque gli episcopati di tutto il mondo dovranno aver predisposto le linee-guida contro gli abusi, per aiutare i vescovi e le chiese ad affrontare il problema. Cio' che si chiede alle Conferenze episcopali nello stilare le linee guida contro gli abusi  e' ''un ruolo di coordinamento e sostengo ai vescovi''. ''In Italia - ha esemplificato Scicluna - c'e' un legislatore civile unico, una legislazione italiana, e nei rapporti con questa la Cei ha una esperienza a cui attingere per dare aiuto alle singole diocesi''.    

Nei primi giorni del simposio si sono ascoltate voci ed esperienze dalle diverse chiese del mondo. In Africa, ha raccontato il vescovo sudafricano Desmond Nair, i casi di abuso sono spesso emersi sull'onda di quelli denunciati in Occidente.
In Messico, ha riferito mons. Jorge Patron Wong, coadiutore di Papantla, da dieci anni si e' assistito a una ''rivoluzione copernicana, un cambio radicale di centro e di attenzione nei seminari e nella formazione dei preti'': si e' messa al centro
la ''affettivita''', si e' curata ''spiritualita' di comunione'', accentuando il ruolo del vescovo come principale formatore e promotore delle vocazioni''. Don Edenio Valle,
consulente psicologico della conferenza episcopale del Brasile, ha riferito di una attenzione comune di ''autorita' statale e Chiesa di fronte a una situazione che richiedeva azioni e politiche chiare'' e di uno ''sforzo ecumenico in cui Stato,
chiesa cattolica e altre chiese hanno assunto numerose iniziative''.

A giudizio di mons. Rossetti anche negli Stati Uniti le ''politiche severe'' della giustizia civile contro gli abusi, non solo del clero, hanno contribuito ad arginare il
fenomeno. Don Valle ha ricordato anche le differenti percezioni della pedofilia nei diversi contesti culturali: in Brasile alcuni comportamenti sessuali sono piu' tollerati che, per esempio, negli Stati Uniti.
Per il portavoce di Benedetto XVI, padre Federico Lombardi, il simposio e' ''un passo avanti per la Chiesa sull'esempio del Papa'', ''per aver coscienza del problema e costruire una cultura della prevenzione''.

Ansa

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