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Attualità | 06 febbraio 2012, 17:15

Biodigestore di Ferrania, oggi Carcare ribadisce il proprio "no"

Piace, però, l’idea di un eventuale ingresso del CIRA nel capitale societario, operazione contro la quale la stessa Ferrania Technologies non avrebbe preclusioni.

Biodigestore di Ferrania, oggi Carcare ribadisce il proprio "no"

La posizione di Carcare, che verrà, con tutta probabilità, ribadita nel Consiglio comunale di questa sera, chiamato dalla Regione ad esprimere un parere nell’ambito della procedura VIA, è chiara. Spiega, il sindaco, Franco Bologna: “Sia le osservazioni e le richieste scaturite dalla Commissione Ambiente del Comune di Cairo, sia la proposta lanciata dal sindaco di Cairo, Fulvio Briano, di un possibile ingresso del CIRA (Consorzio Intercomunale Risanamento dell’Ambiente), e quindi di una componente pubblica che ci coinvolge, nel capitale societario di Ferrania Ecologia, sono condivisibili. Ma non cambieranno la nostra posizione. Il Comune di Carcare è, infatti, chiamato a dare il proprio parere su un progetto che, ad oggi, non è cambiato: sia le osservazioni, sia l’eventuale ingresso di CIRA, sono, infatti, intenti sulla carta che non modificano un progetto che non condividiamo per vari aspetti, dall’effettiva potenzialità, al numero di codici di rifiuti che potrebbero venir trattati. Un parere sfavorevole sull’esistente che è stato condiviso da praticamente tutto il Consiglio, in maniera bipartisan, e che non può essere subordinato a delle richieste o delgi intenti ancora semplicemente sulla carta”.

Se al discorso di Bologna, che pare scevro da preconcetti ambientalisti o politici, si aggiunge la posizione ancora più determinata ed oltranzista della Lega Nord, nel Consiglio di questa sera verrà, quindi, con tutta probabilità ribadito il “no” al biodigestore.

Tutto ciò nonostante l’apertura della stessa Ferrania Technologies (socio al 50% di Ferrania Ecologia, l’altro 50% è di FG Riciclaggi), e nonostante il parere favorevole non solo del Comune di Cairo, ma anche dei sindaci di Altare e Dego (gli altri due soci, insieme a Cairo, nel Cira).Spiega, infatti, il sindaco di Altare, Flavio Genta: "Il problema del trattamento o smaltimento dei rifiuti, e dei rifiuti umidi, esiste e non possiamo negarlo semplicemente sperando che altri lo risolvino. Personalmente credo che con le attuali tecnologie e con un costante controllo da parte pubblica, e l’ingresso del CIRA nella società potrebbe rispondere pienamente a questo ruolo, il biodigestore può essere un impianto con un impatto ambientale compatibile”.

Parere favorevole anche del sindaco di Dego, Fiorino Zappa, che, tra l’altro, ricorda come “inizialmente il biodigestore era previsto proprio a Dego, e proprio vicino al depuratore consortile, soluzione che poi non è stata portata avanti solamente per problemi logistici di collegamento (occorreva costruire un ponte, con un’impennata di costi rilevante). Credo che sia dovere delle amministrazione valutare l’impianto senza preconcetti, ma pretendendo le massime garanzie che l’ingresso del CIRA potrebbe assicurare”

e.m.

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