Attualità - 01 febbraio 2012, 14:42

Medici contro ASL e Regione: non siamo in condizione di svolgere i nostri compiti

Denuncia del Collegio dei Primari dei 4 ospedali della provincia, sul rischio di non essere più in grado di fornire una adeguata assistenza a causa dei continui tagli operati alla sanità

Il Consiglio direttivo dell’Ordine dei Medici esprime piena solidarietà alla denuncia, nei confronti della Regione e della Direzione dell’Asl 2, formulata dal Collegio dei Primari dei 4 ospedali della nostra provincia, sul rischio di non essere più in grado di fornire una adeguata assistenza ai pazienti per i continui tagli alla sanità che continuano ad essere operati.

Dal nostro Codice deontologico, unica “carta costituzionale” dei doveri del medico, sappiamo che “il medico dipendente o convenzionato deve esigere da parte della Struttura in cui opera ogni garanzia affinché le modalità del suo impegno non incidano negativamente sulla qualità e l’equità delle prestazioni …” (Art.70)

D’altro canto una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito che la salute è un fondamentale diritto dell’individuo e che a nessuno è consentito di anteporre a questa la logica economica, né di diramare direttive che, nel rispetto di norme economicistiche, pongano in secondo piano le esigenze dell’ammalato.

Il medico, ponendosi in chiara posizione di garanzia, ha l’obbligo di curare il malato nel miglior modo possibile e non degradare la propria professionalità a livello ragionieristico e benissimo hanno fatto i Primari dei quattro Ospedali, riuniti in assemblea plenaria, superando le questioni campanilistiche, a chiedere con determinazione di essere messi in grado di svolgere adeguatamente i loro compiti professionali.

Altrettanto condivisibile la richiesta che venga valorizzato il loro ruolo nelle scelte decisionali dell’Azienda. Più volte l’Ordine dei Medici ha segnalato come i pesanti tagli alla sanità, siano legati a “logiche del momento” prive di una programmazione a lungo respiro e soprattutto effettuati in mancanza di ogni coinvolgimento dei medici, degli altri operatori della sanità e delle rappresentanze dei cittadini, con particolare riguardo alle fasce più deboli.

La sofferenza dei medici, che in questo momento di grave difficoltà coinvolge tutta la categoria, sia che operino in ospedale che sul territorio, accompagnata da una informazione frammentaria e contraddittoria (vedasi ad esempio le notizie che riguardano il destino dell’ospedale di Cairo) ha corso il rischio di porre un ospedale contro l’altro o peggio ancora un reparto contro l’altro.

L’Ordine dei Medici intende essere parte arriva di un processo di cambiamento che possa garantire una migliore qualità dell’assistenza e si confronterà con i Primari per meglio comprendere quali siano le criticità che possono far venir meno i loro obblighi deontologici nel fornire una adeguata qualità delle cure.

Altrettanto tangibile sarà il nostro impegno a divenire interlocutori diretti della Asl per un confronto costruttivo volto a monitorare e migliorare le criticità emergenti e proporre ipotesi di soluzioni.

L’Ordine è sempre più attento del rispetto delle esigenze lavorative dei colleghi per una più efficace azione di tutela della qualità della professione nell’interesse del cittadino.

Com. Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Savona