Anche il Piano industriale appena presentato si è rivelato al di sotto delle aspettative.
Se si registra, infatti, un piccolo passo avanti rispetto alla chiusura dello stabilimento, rimangono ancora incerti i confini del possibile finanziamento e i pesanti i sacrifici dei lavoratori.
Tra questi sono per noi inacettabili la riduzione delle ferie, è per noi inacettabile il taglio del 10% dello stipendio, sono per noi inacettabili gli straordinari non retributi.
Questa ennesima crisi che colpisce la storica fabbrica albisolese specializzata in porcellane da bar è frutto di scelte sbagliate dettate anche dalla volontà della proprietà di trasferire l'azienda in Tunisia dove è più facile piegare i diritti dei lavoratori e i costi di produzione sono relativamente più bassi.
Anche per questi esprimiamo la nostra piena solidarietà a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori impegnati in questa ennesima vertenza che riguarda Albisola e tutta la provincia.