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Attualità | 20 gennaio 2012, 18:20

Ferrania, si temono nuovi ritardi per i pagamenti della cassa integrazione

Mercoledì i sindacati incontrano il prefetto di Savona

Ferrania, si temono nuovi ritardi per i pagamenti della cassa integrazione

Mercoledì, alle 16,45, le confederazioni sindacali provinciali incontreranno il prefetto Gerardina Basilicata. Al centro della riunione, i timori per possibili ritardi nei pagamenti della cassa integrazione per i lavoratori che, spiega Fulvio Berruti, della Cgil, “con la non prosecuzione dei cantieri scuola-lavoro non hanno altra fonte di reddito”. Continua, il sindacalista: “Il primo anno di cassa per cessata attività si è concluso a novembre. C’è l’accordo per il secondo anno, ma per rendere effettivi i pagamenti c’è tutto un iter burocratico, ad iniziare dalla firma dle relativo decreto da parte del Ministero competente. Lunedì L'ispettorato del lavoro di Savona lunedì dovrebbe inviare al Ministero la documentazione. Da indiscrezioni giunte dalal captale ci risulta che, però, il Ministero non abbia rinnovato la collaborazione con la società Italia lavoro che era preposta proprio a coadiuvare il lavoro dell’ufficio che si occupa di tali pratiche. In parole povere, l’ufficio del ministero dove approderà l’incartamento di Ferrania avrà meno personale. Non vorremmo che ciò comportasse ulteriori ritardi, visto anche che, data la crisi, quella di Ferrania non sarà certo l’ unica questione sul tavolo; e visto che l’iter prevede ancora, dopo la firma del decreto, l’invio di tutta la documentazione all’Inps nazionale e da quello partiranno le disposizioni a livello locale. Quei lavoratori, conclusi i cantieri scuola-lavoro con la loro integrazione salariale, non hanno, infatti, altra fonte di reddito".

Altro punto sarà poi l’attualizzazione dell’accordo di programma: “L’intesa raggiunta lo scorso ottobre, presso il Ministero, deve interpretarsi come la conferma del piano Ferrania e del rilancio produttivo del sito attraverso l’ aggiornamento dell’Accordo di Programma che il Ministero dello Sviluppo Economico si era impegnato a produrre entro 30 giorni. Sono passati quasi tre mesi e quell’aggiornamento lo stiamo ancora aspettando, mentre il Fotovoltaico rimane l’unico investimento effettuato dall’azionista e si è rilevato finora del tutto insufficiente”.

e.m.

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