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Attualità | 05 gennaio 2012, 15:30

Carceri, una delegazione della Segreteria Generale del SAPPE in visita al penitenziario di Savona

Nel 2011 transitate 500 persone detenute al S. Agostino

Carceri, una delegazione della Segreteria Generale del SAPPE in visita al penitenziario di Savona

“Oggi il carcere di Savona ospita 63 detenuti a fronte dei 36 posti.

Una situazione che alimenta costantemente le tensioni legate al sovraffollamento, rispetto alla quale il Corpo di Polizia Penitenziaria, nonostante le costanti carenze di organico, ha mantenuto fino ad ora l’ordine e la sicurezza a costo di enormi sacrifici personali, mettendo a rischio la propria incolumità fisica, senza perdere il senso del dovere e dello Stato, lavorando ogni giorno, ogni ora, nel difficile contesto penitenziario savonese con professionalità, senso del dovere, spirito di abnegazione e, soprattutto, umanità.

Per questo oggi il Primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, il Sappe, ha voluto essere qui a Savona: per ringraziare le colleghe ed i colleghi in servizio per quanto fanno ogni giorno nel carcere Sant’Agostino”.

E’ questo il commento di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, al termine della visita fatta questa mattina a Savona con il segretario generale aggiunto Roberto Martinelli ed i sindacalisti savonesi del Sappe Aniello Peluso e Vincenzo Cionti alla struttura detentiva di piazza Monticello.

La delegazione del Sappe ha incontrato il Personale di Polizia in servizio ed il direttore del carcere Nicolò Mangraviti.

“La carenza di personale di Polizia Penitenziaria a Savona (12 Agenti in meno negli organici), il pesante sovraffollamento (seppur attenuato rispetto a qualche settimana fa - quando erano circa 80 i detenuti presenti –, dovuto probabilmente ai primi effetti del nuovo decreto legge del Governo in materia penitenziaria)” sottolinea Martinelli “determina inevitabilmente ripercussioni negative sulla dignità stessa di chi deve scontare una pena in celle affollate oltre ogni limite e persino senza finestre in un carcere strutturalmente inadeguato e soprattutto di chi in quelle sezioni deve lavorare rappresentando lo Stato, come i nostri Agenti.

Si pensi che nel corso dell’anno 2011 sono transitate da Savona circa 500 persone detenute".

Il Sappe torna a denunciare le condizioni del carcere di Savona ed attacca le Istituzioni sull’impossibilità di realizzare un nuovo carcere in città: “Quello di Savona è probabilmente il peggiore carcere dal punto di vista strutturale nel Paese: e questo nonostante gli encomiabili sforzi fatti da tutto il Personale che ci lavora, in primis i Baschi Azzurri del Corpo.

Ma non è accettabile avere un carcere indegno per i poliziotti penitenziari che ci lavorano e per chi vi sconta una pena (qualcuno addirittura in celle senza finestre!).

Uno Stato civile deve togliere la libertà a chi è giudicato colpevole, ma non può togliere la dignità delle persone. E non può e non deve mettere in condizioni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria di lavorare perennemente in emergenza e sotto organico, facendo letteralmente salti mortali ogni giorno per garantire ordine e sicurezza.

Per questo riteniamo sia davvero giunta l’ora di darsi da fare per avere un nuovo carcere, tenendo in conto gli spazi e la disponibilità espressa da diversi sindaci della Valbormida percè si realizzi lì un nuovo penitenziario”.

Com. Sappe

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