Attualità - 05 gennaio 2012, 12:14

"Ambientalisti allarmisti": ma arriva la smentita di Legambiente. Savona poco inquinata? Macchè. Dati parziali, occorrono indagini epidemiologiche

Alcuni giornali on line (uno) non vedevano l'ora di poter spezzare una lancia a favore dei propri sponsor, contando su una sponda "terza" per propagandare l'eccezionale qualità dell'aria savonese e dar degli "allarmisti" a coloro che si interrogano sui rischi per la salute legati all'inquinamento. Il modo: citare un articolo di Italia Oggi che cita una ricerca de La Sapienza, che usa dati di Legambiente. Che smentisce...

A sgomberare il campo da chiamiamoli teneramente "equivoci", interviene lo spesso Presidente di Legambiente Liguria Santo Grammatico, che interpellato precisa come "estrarre due dati (pm10 e biossido d'azoto) dal complesso dell'analisi "Ecosistema Urbano" da noi svolta ci è sembrata un'operazione tesa quantomeno a voler sdoganare i processi industriali in atto, tranquillizzando la popolazione affermando che la situazione sarebbe buona.

Asserire che la popolazione può trarre un "sospiro di solievo" e darci degli allarmisti e' una strumentalizzazione che non dovrebbe compiersi su argomenti così delicati e complessi come l'inquinamento dell'aria.

Estrapolare due dati non è un'operazione seria - ribadisce il Presidente di Legambiente Liguria che precisa - "occorre un'indagine epidemiologica accurata, da affiancare a quella dell'inquinamento, per determinare il complesso della situazione salute con un'attenta verifica sul territorio di tumori, linfomi, malattie cardiovascolari."

E’ come voler scattare una fotografia ad una realtà da descrivere a colori avendo a disposizione solo il bianco e il nero. Il risultato sarà decisamente parziale. Sono necessarie infatti analisi epidemiologiche, da affiancare ai dati ambientali, per dare tali garanzie, considerato che la città di Savona si trova a pochissimi chilometri da alcune sorgenti industriali capaci di immissione in atmosfera di diversi composti inquinanti.

Tra queste ricordiamo la centrale a carbone di Tirreno Power (e l’ampliamento sarà fonte di un ulteriore aumento delle emissioni) l’Italiana Coke a Cairo Montenotte, la Saint Gobin di Dego.

Le centraline delle quali ci siamo serviti per l'analisi, attraverso dati fotniti dai Comuni, rilevano solo alcuni paramentri - conclude Santo Grammatico - e ne occorro molti altri per completare il quadro.

Da qui l'invito che la presidenza di Legambiente Liguria ha espressamente rivolto ad alcuni organi di informazione ad "evitare di citare nostri dati effettuandone elaborazioni e letture oggettivamente semplificate per la descrizione di una realtà molto più complessa e articolata che necessità di un continuo monitoraggio."


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SN