Attualità - 29 dicembre 2011, 10:48

L'Enpa: chi ama gli animali non usa i botti

Gli ultimi minuti di quest’anno saranno per gli animali momenti di paura. Quasi ovunque infatti scoppieranno botti e fuochi d’artificio, con rumori assordanti che terrorizzano cani, gatti e uccelli che vivono in città e che hanno uno spettro uditivo (negli ultrasuoni) quattro volte più ampio dell’ uomo

La Protezione Animali savonese invita i possessori di animali a trascorrere la
notte di San Silvestro con loro e, se possibile, portarseli assieme al
veglione, in modo da poterli tranquillizzare quando  scoppieranno i botti di
fine d’anno; viceversa tenerli ben chiusi e sotto controllo, lasciandoli in
compagnia di un indumento o un oggetto che riporti l’odore o il ricordo dell’
amato proprietario e, per minimizzare l'impatto dei botti, accendere radio o
tivù; nei casi più gravi consultarsi col veterinario di fiducia, che potrà
prescrivere un blando sedativo o rimedi omeopatici o di erboristeria.

Ogni anno, nella provincia di Savona, almeno  una cinquantina di cani e gatti
fuggono terrorizzati e in qualche caso non vengono più ritrovati o muoiono
investiti dalle auto; senza contare i volatili che ormai vivono in città
(colombi, tortore, passeri, merli, storni, cornacchie, gabbiani, taccole,
rapaci notturni), alcuni dei quali vengono trovati morti dai Volontari dell’
ENPA il giorno dopo, per spavento o fatica nell’estemporanea fuga dal nido. Per
fortuna,  anche quest’anno è in atto un prezioso lavoro di prevenzione da parte
degli Organi di Polizia, a cui l’ENPA rivolge vivo ringraziamento, invitando i
cittadini a segnalare loro l’abuso dei fuochi artificiali e gli episodi che
potrebbero coinvolgere gli animali. Nella speranza che aumenti il numero dei
Comuni savonesi che proibiscono i botti, come avviene altrove, l’associazione
invita tassativamente a non spararli in campagna o contro alberi, perché
potrebbero provocare pericolosi incendi, come a Quiliano alcuni anni fa.

APPROFONDIMENTO:

Lo scoppio di un petardo o di un fuoco artificiale in piena notte, ma pure di
giorno, causa agli animali danni che nemmeno possiamo immaginare. Negli uccelli
un botto causa uno spavento tale che li induce a fuggire dai dormitori, volando
al buio anche per chilometri, andando a morire sfracellati contro qualche muro,
albero o filo elettrico; quelli che riescono ad atterrare o a posarsi spesso
muoiono assiderati a causa delle rigide temperature ed alla mancanza di un
riparo. Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea forte stress e
spavento, tale da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti per scappare
dal rumore per loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di
ostacoli non visibili al buio. Negli animali di allevamento, con particolare
riferimento a mucche e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono
provocare nelle femmine gravide addirittura l’aborto da paura.

QUINDI CHI AMA GLI ANIMALI NON USA I BOTTI.

Va inoltre ricordato che le Forze di Polizia possono applicare nei confronti
degli autori, l’articolo 703 del codice penale, purtroppo spesso dimenticato ma
comunque in vigore, che recita: “Chiunque, senza la licenza dell’Autorità, in
un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione
di essa (… omissis …) accende fuochi d’artificio, o lancia razzi (… omissis…),
o in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l’ammenda fino
ad euro 103,00; se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso
di persone, la pena è dell’arresto fino a un mese.”


Com. Enpa