Successo di pubblico per l’inaugurazione di “Fabula”, mostra del rinomato artista bolognese Alberto Saliola, svoltasi ieri, nel tardo pomeriggio, nelle sale espositive di Palazzo Oddo, con successiva tappa presso la Torre Civica.
Erano presenti, oltre all’artista, il CdA della Palazzo Oddo Srl al gran completo, il Presidente Paolo Torrengo e i Consiglieri Gianni Ballabio e Gerry Delfino, il Sindaco di Albenga Rosy Guarnieri, il Vice Sindaco Mauro Vannucci, gli Assessori Carlo Parodi e Ubaldo Pastorino.
“Una mostra di opere stupende, che tutti gli albenganesi dovrebbero venire a visitare”, ha commentato con soddisfazione il Sindaco Guarnieri. “Non avevo dubbi sul fatto che questo nuovo Consiglio di Amministrazione della Palazzo Oddo avrebbe regalato a noi e alla Città grandi soddisfazioni ed emozioni: questo primo grande evento, di straordinaria qualità, ne è la dimostrazione”.
La mostra resterà visitabile gratuitamente fino all'8 Gennaio 2012, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30, chiuso il lunedì. Catalogo disponibile in sede, con testi di Antonio Faeti.
Antonio Saliola è nato a Bologna il 28 Settembre 1939. A causa della guerra trascorre l’ infanzia in campagna, sfollato con la famiglia, crescendo nel mondo rurale: la cucina, l’orto, l’aia, gli animali, i campi. Dopo le scuole elementari ritorna in città dove inizia una carriera scolastica combattuta tra l’ostilità per le materie scientifiche e la predilezione per l’arte, la letteratura, il cinema. Le estati trascorrono prima nel paese paterno tra le colline abruzzesi e poi in un piccolo borgo montano della Valsugana, dove la madre, maestra, aveva insegnato.
Dipingere è la sua vocazione, assecondata dai genitori che gli chiedono soltanto di terminare gli studi. Concluso il liceo classico, si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza laureandosi nel 1967. È funzionario all’Accademia delle Belle Arti di Bologna e contemporaneamente apre la Galleria d’Arte ‘Tempo’ che organizza varie mostre figurative fino al 1974, anno in cui Saliola si dimette da tutto e finalmente si dedica solo alla pittura.
Trascorre lunghe estati in Romagna, nell’entroterra riminese, in cuna casa chiamata ‘Cagnotta’. Dal 1972, presentato da Luigi Carluccio, espone in numerose personali quadri che rappresentano gruppi in posa, perlopiù di ambiente familiare, con volti di animali che si insinuano tra quelli delle persone. Si interessano alla sua pittura critici e addetti ai lavori (tra gli altri L. Carluccio, E. Crispolti, A. Jouffroy, D. Micacchi, F. Solmi, R. Tassi, M. Venturoli), ma anche poeti e scrittori, studiosi e registi che si legano a lui in progetti che nascono dalla reciproca amicizia (tra gli altri F. Albertazzi, G. Arpino, P. Avati, A. Faeti, T. Guerra, S. Maldini, G. Soavi, J. R. Taylor, G. Zanasi, C. Zavattini, V. Zurlini…).
Si alimenta così il suo amore per il libro e il cinema, passioni che lo rendono un pittore-narratore che racconta se stesso in una varietà di cicli: dai ritratti di famiglia (1970-73) ai cortili e alle osterie (1973-74), al bambino che voleva volare (1974), alla scuola e al collegio (1973-74), al West (1976), alle visite ideali all’adorato Claude Monet (1987-88), ai grandi giardini e agli interni ricchi di atmosfera e di misteri.
Ha esposto negli ultimi anni in personali a Londra, New York, Buenos Aires, Chicago, Palm Beach, Hong Kong (invitato dal T.T.Tsui Museum), Montecarlo e alla casa del Mantegna a Mantova.
Antonio Saliola continua ad abitare nella sua città e a trascorrere le estati nella Valle del Marecchia, in un paese medievale chiamato Petrella Guidi dove ha resuscitato assieme ad alcuni amici il ‘Borgo del Sole e della Luna’.