Nella manovra finanziaria varata dal Governo Monti, tra i vari tagli previsti, c'è la possibilità che la scure cada anche sulla Provincia di Savona.
"Sinceramente temo che con questo modo di agire abbiamo fatto un passo indietro: siamo tornati alla politica degli annunci. Prima di commentare il provvedimento aspetto di leggerlo in tutte le sue parti per capire realmente cosa contiene, tuttavia non credo che un uomo esperto come Monti sia caduto nell'incostituzionalità di ciò che ha annunciato.
Forse ho compreso male io, poiché non ho capito cosa accadrà ai consiglieri, cittadini che sono stati democraticamente eletti per cinque anni, e credo sia incostituzionale, a metà del loro mandato, sostenere che quindici su venticinque di loro debbano andare a casa.
Facendo poi un ragionamento più generale, credo sia molto deludente vedere che laddove si poteva risparmiare realmente sui costi della politica si sia scelto di andare a colpire l'Ente Provincia, ente che incide nella spesa complessiva italiana solo per l'1,8 %. Sul fatto poi che le province non servano, beh, su questo potremmo aprire un ampio dibattito: noi siamo l'Ente intermedio che consente ai Comuni di non avere come unico interlocutore la Regione. Se le nostre competenze dovessero passare alle Regioni ci troveremmo con un governo centrale e con venti città stato che dovrebbero governare tutto il territorio: alla faccia del federalismo e alla faccia dell'autonomia dei territori!
Mi dispiace molto ma la partenza del Governo Monti a mio avviso non è proprio delle migliori, se la sua intenzione è solo quella di “far cassa” senza avere un'idea e dei progetti reali che permettano il rilancio del nostro Paese e della sua economia era molto meglio il Governo Berlusconi."