Martedì 6.12
THIS IS ENGLAND
(Gb, 2006. 101’) di Shane Meadows.
Con Thomas Turgoose, Stephen Graham, Jo Hartley.
Il 12enne Shaun vive in una cittadina dell'Inghilterra del Nord. Da quando suo padre è morto nella guerra delle Falklands, Shaun è cresciuto solo con la madre, senza una figura paterna di riferimento, ed è colmo di rabbia e dolore. Il suo passaggio dall'infanzia all'adolescenza avviene nell'estate del 1983, dopo l'incontro con un gruppo di Skinheads che lo accoglie tra le sue fila. Shaun sarà suo malgrado testimone di violenze, ma conoscerà anche il valore dell'amicizia e alla fine dell'estate sarà consapevole dell'uomo che vorrà diventare.
"Un capolavoro che mappa storia e latitudine umana come pochi: il regista Shane Meadows prende dalla sua adolescenza nelle Midlands, e scava nelle dinamiche del gruppo, montando d'epoca inizio e fine, dalla Thatcher ai Duran Duran, passando per crisi, ultraliberismo e macerie sociali. Tra Loach e Doillon, Smiths e Specials (colonna sonora da brividi di Ludovico Einaudi), colpisce al cuore: al cuore di un Sistema che non è più, ed è ancora. Non perdetelo." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano',)
Premio Speciale della Giuria alla I^ Edizione di 'Cinema. Festa Internazionale di Roma' (2006).
Giovedì 15.12
TOMBOY
(Francia, 2011. 82’) di Céline Sciamma.
Con Zoé Héran, Malonn Lévana, Jeanne Disson Dramm.
Laure, una ragazzina di circa dieci anni dall'aspetto mascolino, si è recentemente trasferita in un nuovo quartiere con i suoi genitori e la sorellina, Jeanne. E' estate e nonostante gli altri ragazzi si divertano a giocare all'aperto, Laure ha difficoltà a integrarsi con loro. Ma un giorno incontra Lisa, una ragazzina che ha esattamente la sua stessa età. Laure le fa credere di essere un maschio facendosi chiamare Mikael. Questa trasformazione le fa conquistare non solo l'amicizia di Lisa, ma anche degli altri ragazzi. Col passare del tempo, il rapporto con Lisa diventa sempre più stretto, rivelando anche qualche ambiguità.
"Dimostrazione esemplare che 'piccolo film' non vuol dire sempre 'film piccolo'. Céline Sciamma ha realizzato 'Tomboy' (come dire 'ragazzo mancato') con un minimo di mezzi: una telecamera Canon 5D, troupe ridotta all'osso, venti giorni di lavorazione, cinquanta scene in due-tre ambienti. Eppure il suo piccolo film, una parabola intelligente e affettuosa sui labili confini dell'identità sessuale, riesce ad appassionarti come si trattasse di un 'suspenser'. (...) Intessuta di eventi quotidiani, una storia pudica quanto coinvolgente, diretta da una regista poco più che trentenne ma che la sa già lunga sugli sguardi." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica')
"Non conosciamo il suo film d'esordio 'Naissance des Pieuvres', ma quest' opera seconda, 'Tomboy', fa di Céline Sciamma una naturale erede del cinema fenomenologico della Nouvelle-Vague, con i personaggi colti nel loro manifestarsi, raccontati attraverso il loro agire. (...) Sciamma nulla spiega, e ci immerge invece nel cuore di un contraddittorio universo infantile dove fra incosciente spensieratezza e inquiete pulsioni la sessualità assume confini ambigui. Un mondo restituito nella sua intatta freschezza senza interpretazioni o psicologismi. Tutto si consuma in una breve luminosa estate, concludendosi attraverso il piccolo trauma di uno smascheramento che forse non lascerà traccia o forse sì, come un primo bacio o una prima vampata di vergogna." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa'
Martedì 20.12
LA KRYPTONITE NELLA BORSA
(Ita, 2011. 98’) di Ivan Cotroneo.
Con Valeria Golino, Cristiana Capotondi, Luca Zingaretti.
Napoli, anni 70. Peppino è un bambino di 9 anni che, a causa di una grave crisi coniugale dei suoi genitori, si troverà a passare il suo tempo libero in compagnia degli zii ventenni Titina e Salvatore. Infatti, mentre sua madre è chiusa in un silenzio incomprensibile e suo padre cerca di distrarlo regalandogli pulcini da trattare come animali da compagnia, Titina e Salvatore non esitano a far entrare Peppino nel loro folle e colorato mondo fatto di balli di piazza, feste negli scantinati e collettivi femminili. Le nuove esperienze e i consigli del defunto cugino Gennaro - che gli appare come un Superman napoletano, ma dai poteri traballanti - Peppino riuscirà ad affrontare le vicende familiari e ad avvicinarsi al mondo degli adulti...
"Il debutto da regista di Ivan Cotroneo è di quelli che, sulla base di un ottima fattura e di un cordone di sostegno che va dalla fotografia di Luca Bigazzi a un cast estremamente accurato, ha i numeri per portare pubblico al cinema. Cotroneo usa la chiave della commedia per interpretare il mondo con una storia adulta vista ad altezza di bambino. Protagonista è Sansone Peppino da Napoli, colto da questa storia sulla soglia dei 9 anni nel 1973. Intorno a Peppino una famiglia multicolore (è il caso di dirlo: le ricercate mostruosità cromatiche della mostruosa moda di quelle stagioni sono parte importante del film) dove papà Luca Zingaretti tradisce impunemente mamma Valeria Golino che cade in uno stato di muto sgomento dal quale la risolleva il più che sollecito psichiatra Fabrizio Gifuni; mentre i due zii Cristiana Capotondi e Libero De Rienzo spupazzano il nipotino. Insomma un gran casino, simpatico e vitale. Che sa distillare, nella forma più accattivante ma non superficiale, una classica lezione di vita: sii sempre te stesso e segui la tua strada". (Paolo D'Agostino, 'La Repubblica')