- 01 dicembre 2011, 13:10

Il "persuasivo" pellegrinaggio da Cairo Montenotte al biodigestore di Pinerolo

"Ebbene, si. Sono tra quelli che hanno partecipato al biopellegrinaggio al biodigestore di Pinertolo, organizzato dai promotori di quello di Ferrania. Provo a raccontarlo in breve, perchè - anche dopo giorni - ne vale la pena..."

Il primo ottobre il Comune di Cairo ha organizzato una gita a Pinerolo per andare a visitare da vicino un’impianto di biodigestione simile a quello in progetto a Ferrania.

Prima considerazione: le prenotazioni per tale gita venivano raccolte dall’Ufficio Relazioni con il pubblico del Comune di Cairo, ma durante la gita gli elenchi dei partecipanti erano in mano a persone della Ferrania Ecologia. Chi ha pagato effettivamente le spese di viaggio? E perché certi dati personali erano in mano di privati?

Pochi minuti dopo essere saliti sul pulmann, una persona del gruppo Ferrania ha iniziato ad ascoltare le riflessioni private dei partecipanti, interrompendo a volte il discorso delproject manager per dire che alcune persone avevano delle domande da fare: capisco che siamo della Valbormida, ma la capacità di alzare la mano per fare una domanda l’abbiamo.

Una volta arrivati all’impianto, scendendo dal pulmann annusiamo una brezza di frutta marcia. Intorno il deserto, non un camion o camioncino che entra od esce. Gli unici addetti che vediamo al lavoro sono quelli che ci accompagnano nel pellegrinaggio.

Nella reception trovo altri gruppi in gita e capisco che il sabato mattina è giornata di visite. L’impianto di Pinerolo è una SPA a capitale pubblico, composta da 47 Comuni (Polo Ecologico ACEA). Il bacino di utenza conta circa 800.000 abitanti

Sorge in prossimità del depuratore consortile e a circa 1,5 km è presente una sua discarica. Da entrambi l’impianto capta circa il 50% del biogas totale che brucia per produrre energia elettrica e termica.

 Ma torniamo alla camminata industriale: le prime domande che pongo agli addetti riguardano la discarica. Mi viene risposto che serve all’impianto per conferirci la frazione estranea presente nell’umido in entrata (circa il 10% del totale conferito all’impianto).

Il signore di cui sopra interrompe l’addetto in questo modo: “Le dica che la discarica ora è chiusa!”. Certo, ora è chiusa perché arrivata al limite, ma hanno fatto domanda per l’ampliamento (per buona pace dei comitati contro la discarica del Torrione, questo il suo nome).

Per tutta la durata della camminata la persona continuava a cercare di correggere le risposte dei vari tecnici per cercare di addolcirle, come se si trovasse in mezzo a dei bambini molto piccoli che si potevano impressionare ed avere incubi notturni.

Altra notizia degna di nota: all’arrivo abbiamo notato nei pressi del punto distribuzione compost una vettura con il portellone posteriore aperto, come in procinto di caricare il materiale. Strano che quando siamo ripartiti tale vettura era ancora nella stessa posizione. Che forse ci avessero portati a Cinecittà?

Il compost: ne vendono (fino a pochi anni fa lo regalavano con fatica) circa 5.000 t\anno a 7€ (sette) per 300 Kg (trecento chili). Viene acquistato per l’80% da agricoltori della zona.
Non è stato inoltre possibile andare anche a chiedere informazioni alla popolazione residente nelle vicinanze per mancanza di tempo (cosa a mio parere molto importante)

Inoltre abbiamo potuto vedere la torcia di sfogo bruciare il biogas prodotto in eccesso, e quindi sprecare un’importante risorsa: chissà quante ore all’anno rimane accesa tale torcia, spero non tanto quanto quella della Italiana Coke (tutto l’anno....)
Ma l’aspetto che più mi ha colpito è stato l’atteggiamento del rappresentante di Ferrania Ecologia. Che senso ha portare dei cittadini a visitare un impianto per scoprire la verità, se poi tale verità la si cerca di modificare?

Del personaggio in questione ho scoperto il nome: Ettore Navone, del gruppo Messina.
Giunto a casa ho fatto delle ricerche su internet (pubbliche) e non mi sono più stupito.
Se avevo dei dubbi sulla serietà del progetto, ora non ne ho più! Ma pensano forse che i valbormidesi girino ancora con la clava o l’ascia di pietra?
Grazie Navone !

(CV QUI)

 

Lettera Firmata