- 24 novembre 2011, 08:53

A piedi Uniti per la Salute sulla lettera del dott. Quaini (IdV)

Tra i tanti incontri, abbiamo avuto anche qualche sporadico colloquio con il dott. Quaini, che riteniamo quantomeno improprio definire “dialogo costante”

Come noto la nostra associazione, avendo come scopo primario esclusivamente la tutela della salute, rifugge dall’inserirsi in diatribe o polemiche.

Essendo però stata direttamente citata nell’intervento del dott Quaini  in cui egli parla di "un dialogo costante con “Uniti per la Salute” ed altre associazioni ..... ", per amor di verità , riteniamo  doveroso far presente quanto segue:

la nostra Associazione nel tempo  ha avuto incontri  con le molte realtà  del territorio  che ce lo hanno richiesto.

Tra questi, abbiamo avuto anche qualche sporadico colloquio con il dott. Quaini,  che riteniamo quantomeno improprio definire “dialogo costante”.

Precisiamo che negli ultimi due incontri, sollecitati dallo stesso Dottor Quaini, dopo la posizione presa dall'IDV a livello regionale favorevole al potenziamento a carbone della centrale, abbiamo in modo fermo e inequivocabile, manifestato più volte il nostro sconcerto e la nostra posizione di assoluta, inconciliabile contrarietà  e disapprovazione.

Gli abbiamo più volte ricordato che la sua parte politica, in occasione delle ultime elezioni regionali, si espresse contro il potenziamento a carbone della centrale specialmente con incontri a tema, con la partecipazione del Dottor Baglietto, nei quali furono ben evidenziati la contrarietà ed i rischi derivanti dalla combustione del carbone.

Anche per questo ci ha stupito non poco la posizione della sua parte politica, sia per quanto affermato prima delle elezioni sia perché, a lui, proprio come medico, abbiamo ricordato la posizione dell’Ordine e della letteratura medico-scientifica internazionale sui danni e la pericolosità del carbone.

Il dott Quaini sa benissimo che con quella che definisce “la posizione ufficiale del suo partito” il nostro territorio sarebbe destinato ad almeno altri quaranta anni di soggezione al carbone con le conseguenze che lui, proprio come medico, conosce bene.

In questo senso siamo ancora in attesa della sua risposta sul perché non si sia allineato alla posizione dell’Ordine dei Medici che chiede la metanizzazione della centrale (scelta che salvaguarderebbe anche i posti di lavoro).

Com. Uniti per la Salute