Approda in Commissione la protesta del “Comitato pendolari Liguria” che questa mattina è stato ricevuto da consiglieri regionali nell’ambito di un incontro svoltesi durante l’interruzione della seduta dell’Assemblea consiliare, presieduto dal Vicepresidente del Consiglio, Luigi Morgillo. E’ stato proprio quest’ultimo, dopo aver ascoltato le istanze dei pendolari, che protestano contro i ventilati tagli dei servizi e i rincari, e le risposte dell’assessore ai trasporti, Giovanni Enrico Vesco, a proporre il passaggio in quarta commissione, “Attività produttive”.
«Non si possono fare miracoli, ma quello che possiamo fare, qui a livello regionale, è cercare di verificare se è possibile reperire dalle nostri risorse fondi per allontanare o, comunque, diminuire l’entità degli aumenti tariffari e nel contempo evitare, per quanto possibile, la riduzione dei servizi», ha detto Morgillo, annunciando che la quarta commissione, presieduta da Sergio Scibilia potrebbe già affrontar la questione nella seduta di lunedì 28 novembre, alle ore 15.
«E’ necessaria la presenza dei pendolari, degli assessori al bilancio e ai trasporti e speriamo nel contempo di poter organizzare anche l’audizione del gestore del servizio ferroviario», ha ribadito Morgillo, preannunciando il varo, da parte della Commissione, di un dettagliato ordine del giorno che detti le linee guida degl’azione da portare avanti.
Le ragioni della protesta sono state spiegate nel dettaglio dal presidente del Comitato, Carlo Palmieri: «Abbiamo saputo che, a partire dal primo gennaio, gli abbonamenti subiranno un rialzo del cinque per cento. A fronte di ciò sarà tagliato circa il quaranta per cento dei treni del servizio regionale, a partire da aprile, se per quella data non arriveranno i settanta milioni attesi dal governo. Si prospetta anche un pesante aumento della carta “Tutto Treno”, che consente l’accesso agli intercity e ad alcuni Eurostar. I nostri stipendi, a fronte di tutti questi rincari, restano invariati – ha detto – Trenitalia, inoltre, sta alzando la classe di alcuni Eurostar, rendendo così impossibile il loro utilizzo da parte dei pendolari in possesso della carta Tutto Treno. E’ questo il caso dell’Eurostar che parte da Genova alle 19, diretto a Roma e che serve tutto il Levante ligure, ma che non sarà più utilizzabile a partire dall’undici dicembre. Per questo treno si prevede anche la cancellazione delle fermate di Rapallo e Chiavari». Palmieri ha quindi incalzato l’assessore : «Lo vediamo troppo solo – ha detto – Se non è in grado di farsi ascoltare dal governo, lasci le sue deleghe».
Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore ai trasporti, Giovanni Enrico Vesco: «Non sono stato lasciato solo dalla Giunta», ha ribattuto, spiegando: «Stiamo facendo i conti con una decurtazione ai trasferimenti statali di 70 milioni - ha detto - Pensavamo che nella manovra di stabilità queste risorse fossero ripristinate, ma non è avvenuto. Bisogna rivendicare a Roma le risorse mancanti per il trasporto». Ha quindi sottolineato che al momento la Regione ha dirottato sul trasporto ferroviario fondi propri, ma che è impossibile colmare l’entità del taglio statale. Ha anche ricordato che per il momento la Regione non ha messo in atto alcuna manovra: «Aspetteremo fine febbraio per valutare cosa farà il nuovo governo e solo dopo, in caso non ci fossero risorse, saremo costretti ad applicare gli aumenti e mettere in atto una manovra che ho giudicato devastante». A proposito dell’Eurostar delle 19, ha annunciato: «Stiamo trovando soluzioni per velocizzare un treno regionale in servizio a quell’ora e per quanto riguarda la carta ”Tutto Treno, nonostante costi molto, circa 1,5 milioni di euro all’anno, noi vogliamo continui ad essere attiva».
Edoardo Rixi (Lega Nord) ha chiesto che nessuna “revisione”, neppure la modifica della’Eurostar delle 19, avvenga prima della discussione in commissione.
Roberto Bagnasco (Pdl) ha rivendicato la necessità che la politica giochi un ruolo forte ed ha annunciato la sua intenzione di utilizzare ogni giorno il treno, da pendolare, almeno sino alla fine dell’anno per meglio comprendere i disagi della categoria.
Matteo Rosso (Pdl) ha insistito sulla possibilità di reperire fondi, in sede di elaborazione di bilancio, da dirottare sul trasporto ferroviario ed ha suggerito di «valutare l’utilizzo di venti milioni di euro già accantonati per il trasferimento, a mio avviso non necessario, degli uffici amministrativi della Asl 3».
Nicolò Scialfa (Idv) ha dato la sua disponibilità ai pendolari per intraprendere tutte le iniziative utili. E la necessità di agire e alla svelta è stata manifestata anche da Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti presidente), Armando Ezio Capurro (Noi con Claudio Burlando) e Ezio Chiesa (gruppo misto-Liguria Viva)
Antonino Miceli (Pd) ha sottolineato l’importanza dell’incontro da tenersi con i rappresentanti del nuovo governo, già sollecitato dal presidente della Conferenza delle Regioni, Vaso Errani. «La situazione del trasporto pubblico in Italia è drammatica, supera quella della sanità», ha detto.
Erano presenti all’incontro anche Gino Garibaldi (Pdl) e Alessio Cavarra (Pd)
Al fianco dei pendolari anche Furio Truzzi e Stefano Salvetti, rispettivamente presidente regionale di Assoutenti e di Adiconsum, in rappresentanza di Cl e Cu (Coordinamento ligure consumatori e utenti).