“Devo premettere che condivido pienamente la definizione di servizio idrico quale ‘servizio di carattere generale privo di rilevanza economica’, in quanto ritengo che sia senza dubbio alcuno un obbligo garantire un servizio che eroga acqua potabile di buona qualità, quindi un bene comune, alla popolazione”, dichiara il Sindaco. “Comunque”, prosegue, “non ritengo di poter intervenire, in questo momento, in favore della modifica dello Statuto Comunale, nella misura in cui andrebbe a prevedere una erogazione diretta da parte dell'ente, poiché non sarebbe coerente con quanto stabilito dalla manovra n. 148 dell'agosto 2011 – quindi successiva al referendum abrogativo – nella parte in cui afferma che, per i servizi in economia, si possano indicare solo quei servizi il cui costo è inferiore ai 900 mila euro: gestire il servizio idrico albenganese, unitamente alla rete fognaria, avrebbe invece costi di gran lunga superiori rispetto all'entità prevista da questa normativa”.
“Per questo motivo, sarà necessario attendere la Legge probabilmente in elaborazione da parte della Regione Liguria”, nota ancora, “la quale ha già derogato il termine entro cui dovrebbe essere approvata, e che sarà in grado di stabilire il comportamento che ogni ente comunale e gli ATO, insieme alla Provincia, dovranno rispettare. Ogni eventuale decisione sull'argomento, quindi, va per forza di cose rimandata, con la promessa di aggiornarsi nel prossimo futuro”.
“Nel frattempo, però, invito il Comitato a rivolgersi all'Assessore Regionale Briano, affinché possa lavorare per imporre a tutti i Comuni la gestione del servizio in forma pubblica: sono infatti dell'opinione che, per quanto concerne Albenga, il sistema idrico integrato debba essere gestito dalla Depuratore Ingauno, con un sistema interamente pubblico”, conclude Rosy Guarnieri, Sindaco di Albenga.