Domani mattina alle 9.30 riunione della VI commissione per approvare con urgenza lo stralcio del Ddl che prevede l’approvazione della norma per alienare le proprietà della Regione e delle A.s.l. e le modifiche alla legge detta “Piano Casa” in attuazione al decreto sviluppo, e per portare in Consiglio Regionale, sempre domani, una norma che avrebbe dovuto essere approvata entro il 9 novembre data entro la quale sono entrate in vigore le norme della conversione in legge del Decreto Sviluppo, approvato dal governo Berlusconi.
“Grave ritardo e omissione della Giunta Regionale e della Maggioranza di centro-sinistra, che ora accelera per correre ai ripari, sottraendo alla commissione il tempo materiale per somatizzare e dare il giusto rilievo e approfondimento a questa norma”.
Così dichiarano i consiglieri regionali del pdl Melgrati, Rosso, Garibaldi, Scajola che spiegano: “l’art. 46 del D.d.l. che prevede la possibilità, da parte della Regione, di dare il cambio di destinazione d’uso a quegli immobili di proprietà di Regione e A.s.l., allo scopo di venderli e di fare cassa, soprattutto a vantaggio del bilancio dell’A.s.l., presenta il limite dell’imposizione della destinazione d’uso ai Comuni. Fintamente dà la possibilità ai Comuni di, in caso di non accordo con la destinazione, indire nei 30 giorni una Conferenza dei Servizi, sul cui esito prevale comunque il voto della Regione”.
“Questo è un esproprio della potestà pianificatoria dei Comuni – continuano i consiglieri regionali del Pdl - pensiamo all’ospedale di Alassio, dove, in barba a tutti, verrà trasformato in alloggi di lusso. E poi, soprattutto, una volta venduti, non essendo un intervento strutturale ma episodico, questi beni non ci saranno più, e il prossimo anno???”.
Gli esponenti del Pdl si dicono preoccupati: “Nel verificare il ritardo della Giunta Regionale, evidenziamo anche i limiti di questa proposta Regionale, che di fatto nega le innovazioni introdotte dal Decreto Sviluppo rispetto alle due precedenti Leggi Regionali, già fortemente limitative. Gli emendamenti più significativi presentati dal gruppo del P.d.L. sono i seguenti:
introduzione del premio volumetrico del 20% per edifici destinati ad edilizia residenziale e 10% di superficie coperta per edifici adibiti ad uso diverso; la Giunta Regionale è contraria a questo concetto espresso dalla Legge Nazionale, con la giustificazione che la Legge 49/2009 e la modifica del 2001 prevedono già un incremento volumetrico; peccato che sia limitato a 1.500 metri cubi e limitato alla civile abitazione. Inoltre l’Assesore Fusco sostiene che molti comuni prevedono già nei P.u.c. un premio volumetrico…e quelli che non ce l’hanno???
Modifica del concetto del volume, ai sensi dell’art. 2 comma f: il metodo della altezza media ponderale è fortemente limitativo e soprattutto danneggia le costruzioni contro terra, la maggioranza sul territorio ligure; infatti, con questo metodo non possono essere computati i volumi contro terra, ma solo quelli con i prospetti fuori terra; se a questo aggiungiamo lo scomputo del volume condonato, si vanifica l’intervento di ampliamento possibile ex lege; si propone il concetto del Volume geometrico vuoto per pieno.
L’ammissibiltà degli ampliamenti agli immobili per i quali è stato rilasciato il titolo abilitativi edilizio in sanatoria, come previsto all’art 9 comma 10 del Decreto Sviluppo.
L’ammissibilità delle modifiche di destinazione d’uso, purchè si tratti di destinazioni tra loro compatibili e complementari.
All’art.2 comma f l’aggiunta delle seguenti parole: si intendono comunque esistenti i fabbricati che abbiano ottenuto dal competente organo il progetto approvato o titolo abitativo entro la data di entrata in vigore della presente legge Regionale. Questo per consentire l’applicabilità dei benefici previsti dalla Legge anche nei confronti degli interventi edilizi in corso di realizzazione sulla base dei titoli edilizi rilasciati prima della sua entrata in vigore.
“Domani in commissione chiederemo, come gruppo Consiliare PdL, un rinvio dell’approvazione in Consiglio di queste norme per approfondire i temi non dibattuti in commissione, perché non ne abbiamo avuto il tempo…provvedimenti di questa portata non si possono forzare nei tempi, solo perché la Giunta è in ritardo, ma vanno approfonditi con calma e discussi a fondo”, concludono Melgrati, Rosso, Garibaldi e Scajola.