Se avevamo ancora dubbi, il consiglio comunale di sabato ce li ha tolti del tutto.
Con una mozione avevamo chiesto che il Comune facesse la sua parte e si adoperasse nelle sedi competenti affinchè ci fosse tolto dalla bolletta dell’acqua quel 7%, oggi fuorilegge, che il gestore s.p.a. savonese continua ad incassare indisturbato, nonostante il Referendum di giugno abbia abrogato la legge che lo prevedeva (comma 1 dell’art. 154 D.lgs 152/06).
E mentre, tra una modifica al PUC e l’altra, la giunta lavora instancabile per l’operazione Retroporto, le nuove villette in località Portigliolo (già interessata da ripetute esondazioni: e poi “piangono”) e altre colate di cemento qua e là, la nostra mozione è stata rigettata con argomentazioni a dir poco sconcertanti.
Tra l'altro, pare infatti che aspettino che il Referendum sia "tramutato in normativa nazionale" e non si vuole "precorrere i tempi": in realtà i "tempi" sono ampiamente scaduti perchè il referendum era abrogativo, per cui è bastata la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per fargli acquistare efficacia.
E mentre "aspettiamo", stiamo pagando una bolletta del 7% in più rispetto al dovuto.
Di fatto, la maggioranza ha semplicemente deciso di non muovere un dito per fare il lavoro per cui sono stati eletti: AGIRE come portavoci della VOLONTA’ dei propri concittadini.
Ma è ormai ovvio che gli INTERESSI che gli stanno più a cuore sono quelli dei soliti speculatori, non certo quelli della gente.
I primi sono sempre urgenti, per i secondi "aspettiamo".