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Attualità | 09 novembre 2011, 09:11

L’Anpi Val Bormida prende posizione contro il ridimensionamento dell’ospedale San Giuseppe

Chiediamo semmai che venga potenziato per rispondere alle esigenze di un territorio che per morfologia e condizioni atmosferiche rende difficoltoso il raggiungimento dei nosocomi più vicini

L’Anpi Val Bormida prende posizione contro il ridimensionamento dell’ospedale San Giuseppe

Le dichiarazioni dell’assessore Montaldo nel corso della recente inaugurazione dell’elisoccorso a Millesimo ci preoccupano molto in quanto è ormai chiaro il disegno della Regione. Il Pronto Soccorso non verrà potenziato, anzi: l’intento di declassarlo a punto di primo soccorso è ancora in piedi ed è stato solo rimandato.

Ha spiegato, infatti, Montaldo: “L’obiettivo non è portare il paziente in emergenza nella struttura più vicina, ma, attraverso l’elisoccorso e l’integrazione tra guardie mediche e 118, condurre in sicurezza il paziente nella struttura attrezzata nel modo più idoneo per rispondere a quell’emergenza. Portare un paziente in emergenza in una struttura che non ha professionalità, apparecchiature e reparti idonei (chiaro riferimento al PS di Cairo) e che quindi a sua volta dovrà indirizzare il paziente verso altre strutture, significa semplicemente perdere del tempo, mettendo a rischio la salute del paziente. Il servizio di emergenza di un ospedale dovrà dare le risposte che è effettivamente in grado di dare”

Ovvero, il PS di Cairo non sarà potenziato ma, semmai, declassato.

Per quanto riguarda chirurgia generale è stato annunciata la sua chiusura dal primo gennaio. L’ottica dell’ospedale cairese sarà quella di sviluppare la Day Surgery, che si sta già rafforzando con nuove specialità.

Sale Operatorie: il progetto delle nuove sale non è saltato, ma probabilmente - dice Montaldo: “dovrà essere rimodulato a fronte delle reali esigenze e dell’ottica di utilizzo. Chiudendo Chirurgia generale, e con un nuovo assetto del Pronto soccorso, è ovvio che il progetto iniziale dovrà essere rivisto proprio in funzione di questi cambiamenti”.

In merito ai posti letto OBI, presenti nel documento redatto dal Distretto socio sanitario, Neirotti ha smontato le aspettative: “Dieci posti letto OBI non potrebbe permetterseli l’ospedale di Savona. Le richieste devono essere realistiche”.

E’ dunque chiaro l’intento di ridurre l’ospedale ad una sorta di Rsa per anziani.

Noi chiediamo che l’ospedale venga semmai potenziato per rispondere alle esigenze di un territorio che per morfologia e condizioni atmosferiche rende difficoltoso il raggiungimento dei nosocomi più vicini.



Anpi Valbormida

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