- 06 novembre 2011, 11:20

Lettere alla Redazione: alcune precisazioni dalla Fondazione CIMA

Caro direttore,
volevo fare alcune precisazioni sugli articoli di un suo giornalista. Egli ha già scritto alcuni articoli su Fondazione CIMA non del tutto edificanti. Benissimo, è libero di farlo, il mondo è bello perché vario.

Una sola "correzione", il 5 novembre ha scritto: "...in una giornata di massima allerta meteo come questa ti aspetti ingenuamente di andare alla Fondazione CIMA presso il Campus Universitario di Savona (esondabile dal Rio Molinero) e trovar tutto un brulicar di esperti, un viavai di ingegneri, di monitor accesi...".

Se avesse cercato la sala operativa avrebbe trovato diverse persone che stavano lavorando, inoltre, visto che collaboriamo direttamente con la Protezione Civile e il Centro Funzionale Ligure, c'erano persone che lavoravano nella sede della Protezione Civile (e ci sono ancora visto che da lì io sto scrivendo). Personalmente, assieme ad un mio collega, ho fatto turni di 12 ore a partire da venerdì (oggi è domenica...) per lavorare fianco a fianco con la Protezione Civile, e, altri miei colleghi hanno fatto altrettanto in sede a Savona.

Le chiederei gentilmente di dire al suo giornalista di informarsi prima di dire (e scrivere ... che è anche peggio) le cose; se poi vuole informazioni più dettagliate può venirci a trovare per capire cosa si fa a Fondazione CIMA.

Grazie per l'attenzione,
Francesco Silvestro

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Savonanews.it risponde:

Ne prendiamo serenamente atto, fa parte del vostro lavoro come quello di chiunque faccia turni, in posti e condizioni anche peggiori. Che protezione civile abbia bisogno di una fondazione di Savona, che poi si serve di terzi, è abbastanza sorprendente. Come sorprendenti sono i "risultati" conseguiti, sui quali ci auguriamo si posi anche il suo personale imbarazzo.