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In Breve

IL PUNTO DI MARIO MOLINARI | 04 novembre 2011, 11:14

Arriva l'alluvione, e non so cosa mettermi (il giorno dopo)

Dieci morti a levante. La catastrofe era prevedibile? Probabilmente si, con un maxixistema satellitare messo a punto ad hoc da Protezione civile e Fondazione CIMA. Costi: incalcolabili. Effetti sulla prevenzione: zero. Ma avremo capito male noi...

Arriva l'alluvione, e non so cosa mettermi (il giorno dopo)

Nella casella mail del giornale il susseguirsi delle allerte, semiallerte e messe in guardia meteo è ormai un tam tam continuo. Tutti a chiuder le stalle dopo che son scappati i buoi. Solo che qui ci son dieci morti. Chi doveva vigilare, prevedere, magari evacuare?

Saperlo.

Qualcosa è certo però (si fa per dire) ed è proprio a Savona.

Trattasi nientepopòdimeno che la Fondazione CIMA. Cosa complicatissima. Quindi: accetta.

Che fa la fondazione Cima? A giudicar dal suo stesso sito anglofono, più o meno questo:

“Mission

OSSERVARE PER PREVEDERE, PREVEDERE PER PREVENIRE.

Il logo della Fondazione di Ricerca CIMA sintetizza il reale scopo dell’istituto: per questo motivo l’affermazione di Galileo è stata assunta come principio fondativo."

E se lo dicono loro, ci dobbiamo fidare perchè il logo in questione è il seguente:

                                        

Un quadrato blu.

Mah.

"L’osservazione del nostro pianeta, dalle scale globali a quelle di dettaglio, è assolutamente necessaria sia per la previsione di fenomeni meteorologici estremi in arrivo che per quella dei cambiamenti climatici e le crisi da essi generate.

Sull’osservazione sono fondati i nostri modelli e le nostre teorie; in base alle osservazioni essi sono verificati o falsificati.

Il diritto di una persona ad essere protetto dagli estremi del clima, del tempo, dei movimenti del terreno, della cattiva gestione delle infrastrutture, degli errori industriali sono attualmente riconosciuti nel diritto comune della nostra società post-industriale. Uno degli scopi della Fondazione è rendere più robusti gli strumenti predittivi ma anche valutare le loro inerenti incertezze.”

Quindi, prevedere alluvioni per evitare morti, se non abbiamo capito male.

La prima cosa preoccupante è che coloro che hanno il compito di prevenire le alluvioni, a Savona, hanno la Sede in una zona dichiarata esondabile dalla stessa Protezione Civile.

Chi ben comincia è a metà dell’Opera. Perchè maiuscolo “Opera”?

Tenete a mente questo nome.

Soci fondatori di CIMA (che detto così pare una contraddizione in termini): Provincia di Savona, Università degli Studi di Genova, Regione Liguria,Dipartimento della Protezione Civile (nazionale)

Non muove foglia a Savona dove Cima non sia a qualche titolo coinvolta, in primis dalla locale Autorità Portuale. Dagli studi dei fondali per la piattaforma di Vado commissionati dalla stessa, al dissezionamento della balenottera intubata.

Il sito www.cimafoundation.org è un trionfo di cose su cose: dai buoni motivi per versare il 5x1000, alla recente convention “Plinius”, tenutasi al Priamar, proprio sulla prevenzione dei disastri.

A dirla tutta l’organizzazione fu il contrario della consueta torta di riso: per i partecipanti cartelline argentate, taccuini firmati, materiale informativo patinatissimo e addirittura una chiavetta usb IN LEGNO, scolpita per l’occasione.

Inutile precisare che CIMA è dotata di tutte le certificazioni dell’universo mondo e degli appoggi che si convengono per intercettare ogni tipo di lavoro e lavoretto, fosse anche un indispensabile rendering 3D del sospirato ponte a raso della darsena savonese. Con tanto di catamarano che manovra a vela in porto!

Nella home page CIMA mentre scriviamo svetta compiaciuta una notizia (il compiacimento è una percezione che ci permettiamo data la collocazione a centropagina)

"Giovedì, 27-10-2011

Fondazione CIMA affianca il Dipartimento della Protezione Civile nel monitoraggio del tragicoevento che ha colpito le Cinque Terre e la Provincia di la Spezia.

Una delegazione di esperti di Fondazione, su richiesta del Dipartimento della Protezione Civile, partecipa ai sopralluoghi nei luoghi del disastro per la valutazione delle cause e delle azioni da intraprendere per il soccorso alle popolazioni colpite.

Grazie ai dati della costellazione di satelliti italiani COSMO-SkyMed, messi a disposizione dall'Agenzia Spaziale Italiana, il team del progetto OPERA coordinato da Fondazione CIMA, sarà possibile una stima dei danni prodotti dall'alluvione del 25 ottobre 2011.

Valutazione?

AZIONI da intraprendere?

Scusate, ci sono dieci morti. Non era possibile saper qualcosina di utile PRIMA che tutto ciò accadesse? Forse no. Si monìtora a manetta, ma poi? Eppure le ultime tre righe dell’introduzione lasciano intuire qualcosa di notevole visto che si parla di satelliti, di Agenzia Spaziale Italiana, Protezione Civile e di progetto “Opera”

La slide di giovedì 27 ottobre 2011 mostra in azzurrino e bluette l’odissea della val di Vara...

Per il maxiprogetto Opera. L’immagine è tratta dal sistema DEWETRA, che pare essere un software tedesco che la Cima Foundation utilizza direttamente? No, ci vuole un intermediario che in questocaso è la Acrotec Srl.

E che cosa sarebbe questo DEWETRA? Ce lo dice la stessa Protezione Civile

"DEWETRA è un sistema integrato, del Centro Funzionale Centrale del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale - Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la previsione, monitoraggio e sorveglianza, in tempo reale, di tutti i rischi ambientali.

Il sistema è tecnicamente ed operativamente certificato. Il sistema è stato
sviluppato da Fondazione CIMA per conto del DPC nell'ambito della convenzione per lo sviluppo della conoscenza, delle metodologie e delle tecnologie utili per la realizzazione delle azioni di protezione civile sul territorio nazionale e delle azioni di cooperazione di protezione civile nei paesi oggetto di intervento italiano"
.

E’ sufficiente digitare su Google questo strano nome insieme a quello di Cima per veder saltar fuori un filmato. Addirittura un rendering in 3D sul come è stato adattato il logo DEWETRA per il web. Tutte cose indispensabili, e sotto l’effige della Protezione Civile Nazionale:

 

Quanto costeranno e a cosa serviranno questi scherzetti al momento non si sa. Siamo certi però che, data l’estrema ISTITUZIONALITA’ e la tragica gravità degli argomenti trattati, uno Username YouTube migliore di “MENEBATTOLACIOLLA” forse si poteva individuare (sempre con una opportuna azione di monitoraggio).

Ma di più: Cima attraverso la Acrotec e con Protezione Civile e un’altra miriade di soggetti da riunione con tavolone mette in piedi via Satellite questo progetto Opera, che contiene un software sviluppato in collaborazione con la NASA (non è uno scherzo) chiamato OWIS, scaricabile dal sito www.operaproject.it.

Ci sono 10 morti a Levante e qui forse sta arrivando un’alluvione. L’allerta meteo è massima. Scarichiamo il software, pachidermico. Ci aspettiamo di fare a sportellate in un momento del genere per riuscire ad entrare come ospiti. Ce la facciamo al primo colpo.

Qualche miliardo, satelliti, modelli matematici, conferenze, simposi, Nasa, protezione civile, agenzia spaziale italiana, parole, parole, parole, a montagne che franano sugli utenti. Anzi, SULL’utente.

Numero di utenti: 1

Siamo noi. Siamo soli.

Bravi tutti, bella prova. Speriamo non piova.

 

PS: Nella brochure.pdf se incollate in Photoshop della gente nella fotona di gruppo, si vede. Anche sulle posizioni aperte si nota una grande... apertura verso i giovani:

etc etc etc

 

mpm - a.t.

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