Il Consiglio pastorale diocesano formulerà percorsi educativi e formativi col supporto di due esperti: Dante Ghezzi e Antonello Angeli del Cismai, Coordinamento italiano contro gli abusi sull’infanzia riconosciuto a livello internazionale
Sono presenti:
Mons. Vittorio Lupi, vescovo di Savona-Noli
Don Antonio Ferri, pro – vicario diocesano
Modera l’incontro:
Marco Gervino – Direttore Ufficio stampa diocesano
In diocesi percorsi di prevenzione sulla pedofilia
Il Consiglio pastorale diocesano formulerà da domani percorsi educativi e formativi col supporto di due esperti: Dante Ghezzi e Antonello Angeli del Cismai, coordinamento italiano contro gli abusi sull’infanzia riconosciuto a livello internazionale
Prevenzione. Questa è la decisa parola d’ordine dell’iniziativa sul tema della pedofilia che, a partire proprio da domani, vedrà coinvolto il Consiglio pastorale diocesano: in estrema sintesi il consiglio sarà chiamato, con il supporto di un team di esperti, a formulare percorsi preventivi ed educativi da offrire alla diocesi. Sotto la regia di un ente terzo e autorevole come il Cismai, tale lavoro rappresenta una novità assoluta non solo per la nostra diocesi ma, in queste modalità, anche a livello nazionale.
Non è ovviamente un caso che il vescovo Vittorio Lupi e il pro vicario generale don Antonio Ferri abbiano proposto questa importante iniziativa, su un tema così delicato e complesso, a quello che può essere definito il “parlamento” della chiesa savonese qui rappresentata in tutte le sue varie componenti: nessuna commissione ad hoc, nessun corso esclusivo per i sacerdoti o per i laici che operano con i minori, ma un discorso più ampio per affrontare queste problematiche a più livelli, ma soprattutto formulando strategie concrete per impedire che possano annidarsi ancora sul nostro territorio. Come detto, l’obiettivo finale e imprescindibile è la prevenzione.
Quindi un percorso serio, responsabile, reso ancor più autorevole dal curriculum e dall’esperienza dei due esperti che lo guideranno: Dante Ghezzi, psicologo e psicoterapeuta del centro milanese “Tiama” per minori abusati nonché docente presso la scuola di psicoterapia Mara Selvini sempre di Milano, e Antonello Angeli, consulente pedagogico che ha lavorato a lungo con minori vittime di maltrattamenti e abusi, sia come educatore che come coordinatore e che attualmente si occupa di progettazione e valutazione di servizi psico-socio-educativi rivolti ai minori e alle loro famiglie. Entrambi lavorano anche per il già citato Coordinamento italiano dei servizi per il maltrattamento e l'abuso all'infanzia (dove Angeli è anche membro del direttivo nazionale) e sarà proprio il Cismai, una realtà aconfessionale riconosciuta a livello nazionale e internazionale (per intenderci anche da Unicef e Save the children – vedi box), a supervisionare l’intero percorso.
Una sfida importante per la diocesi di Savona-Noli, anche aldilà delle tristi vicende di pedofilia che l’hanno toccata in passato. Come spiegano vescovo e pro-vicario, le inchieste faranno il loro corso, ma qui, senza dimenticare il passato, si vuole soprattutto costruire bene il futuro. Un futuro basato su fondamenta solide e su un terreno che diventi arido per ogni forma di abuso, in modo che si possa affermare “mai più”.
“Questa piaga ha purtroppo attraversato anche la nostra chiesa, ma il percorso che presentiamo oggi vuole andare oltre e non è certo limitato ai casi savonesi o ai casi che riguardano i sacerdoti – afferma il vescovo Vittorio Lupi – anche se fossimo una diocesi non coinvolta affatto da queste tristi vicende, sarebbe comunque utilissimo intraprendere un cammino del genere volto alla prevenzione. La pedofilia si può annidare anche nelle famiglie, nelle scuole, nelle palestre. Certamente per un prete è un crimine ancora più grave e ingiustificabile, proprio per il ruolo che il sacerdote riveste, ma noi non dobbiamo restringere il campo, vogliamo invece prevenirla in tutte le sue possibili forme”.
Cos’è il CISMAI
Coordinamento italiano dei servizi per il maltrattamento e l'abuso all'infanzia. Questa la definizione che si nasconde dietro l’acronimo Cismai, associazione unica in Italia per le caratteristiche di pluridisciplinarietà e di riflessione teorica a partire dall’esperienza di chi lavora sul campo. Nato nel 1993, in questi anni il Coordinamento è fortemente cresciuto, contribuendo al riconoscimento delle forme più gravi e traumatizzanti di violenza a lungo negate, quali gli abusi sessuali, le trascuratezze croniche, la violenza assistita e alla consapevolezza sociale della gravità dei danni derivanti dalle diverse forme di maltrattamento all'infanzia e della necessità di intervenire in modo adeguato e competente.
L’obiettivo fondamentale del Cismai è quello di “costituire una sede permanente di carattere culturale e formativo nell’ambito delle problematiche inerenti le attività di prevenzione e trattamento della violenza contro i minori, con particolare riguardo all’abuso intrafamiliare” come recita l’articolo 1 del proprio statuto.
Per raggiungere questo scopo il Coordinamento opera su due pilastri fondamentali: innanzitutto favorire il confronto tra le diverse esperienze e rappresentare la sede di elaborazione e ricerca sul piano scientifico-operativo al fine di valorizzare il patrimonio di conoscenze di tutti gli associati. Quindi portare nel dibattito istituzionale, nazionale e locale, la voce delle esperienze caratterizzate dal loro taglio fortemente pragmatico, concorrendo agli adeguamenti necessari sia sul piano normativo, sia su quello amministrativo.
Concretamente l’associazione promuove il coordinamento e lo scambio fra centri e servizi, pubblici e privati, che operano nel campo della prevenzione e del trattamento nell’abuso su minori; identifica linee guida per la presa in carico delle situazioni e definisce protocolli di intervento utilizzabili dai diversi servizi interessati; promuove contatti con le forze politiche e istituzionali per segnalare le priorità di azione per il contrasto della violenza sui minori nonché convegni, seminari, dibattiti, ricerche, pubblicazioni, corsi di formazione; infine collabora con altre associazioni nazionali ed internazionali, nel campo della difesa dei diritti dei minori.
Del Coordinamento fanno parte centri e servizi appartenenti al settore pubblico (Comuni e Asl) e al terzo settore (Cooperative sociali, associazioni no-profit e di volontariato), attivamente impegnati nella pratica degli interventi di protezione e cura delle bambine e dei bambini maltrattati e delle loro famiglie. Ad oggi l’associazione raccoglie più di 60 centri e servizi diffusi su tutto il territorio nazionale e oltre 70 soci individuali.
Il Cismai partecipa ad alcuni organismi importanti per l’indirizzo nazionale della politica sull’infanzia: a partire dal primo Osservatorio Nazionale Minori costituito nel 1995, alla Commissione nazionale contro gli Abusi all’Infanzia (istituita presso il Dipartimento Affari sociali della Presidenza del Consiglio nel 1998). Attraverso i suoi esperti, ha partecipato ai lavori dell’Osservatorio Nazionale Infanzia e a riunioni di consultazione e a progetti del HYPERLINK "http://www.minori.it" Centro Nazionale di documentazione sull'infanzia e l'adolescenza e con l'Istituto degli Innocenti di Firenze. E’ stato consulente della Regione Abruzzo per la stesura delle linee guida regionali in materia di abuso e maltrattamento all’infanzia, Fa parte del PIDIDA (per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza), Coordinamento di associazioni curato dall’UNICEF. Partecipa al HYPERLINK "http://www.gruppocrc.net" Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, coordinato da “Save the children” e nel 2005 il Cismai è diventato partner nazionale dell’ HYPERLINK "http://www.ispcan.org" ISPCAN (International society prevention child abuse and neglect).
Cos’è il Consiglio Pastorale diocesano
Il Consiglio pastorale diocesano è un istituto previsto dal HYPERLINK "http://it.wikipedia.org/wiki/Codice_di_diritto_canonico" \o "Codice di diritto canonico" Codice di diritto canonico della HYPERLINK "http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_cattolica" \o "Chiesa cattolica" Chiesa cattolica nato a seguito del concilio Vaticano II, a Savona è stato costituito pochi anni dopo. Suo scopo è quello di esprimere concretamente la natura HYPERLINK "http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Spiritualit%C3%A0_di_comunione&action=edit&redlink=1" \o "Spiritualità di comunione (pagina inesistente)" comunionale della HYPERLINK "http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa" \o "Chiesa" chiesa, e di permettere quindi la partecipazione dei HYPERLINK "http://it.wikipedia.org/wiki/Fedele" \o "Fedele" fedeli, che attraverso il proprio HYPERLINK "http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sacerdozio_comune&action=edit&redlink=1" \o "Sacerdozio comune (pagina inesistente)" sacerdozio battesimale intervengono nello svolgimento e alla programmazione della vita pastorale della Chiesa.
Come ben spiegato nello statuto diocesano del Consiglio, si tratta di un organo consultivo permanente, uno strumento di corresponsabilità che rappresenta tutta la comunità cristiana locale e ne esprime la comunione nella ricerca di una conformità della vita e delle opere con il Cristo “sotto l’autorità e in comunione col vescovo ha il compito di studiare, valutare e proporre conclusioni operative per quanto riguarda le attività pastorali della diocesi” (can. 511). Il Consiglio ascolta e raccoglie ogni voce ed esigenza della comunità ecclesiale; individua problemi e settori di impegno in ordine di urgenza; insieme con il consiglio presbiterale collabora con il vescovo per la programmazione del piano pastorale diocesano; suggerisce metodi e strumenti per la sua realizzazione; esercita, per quanto di competenza, un'azione di verifica e di stimolo delle comunità ecclesiali operanti in diocesi. L’organismo è composto da chierici, da membri di istituti di vita consacrata, e da laici. Alcuni di questi sono membri di diritto, altri membri elettivi e altri membri nominati dal Vescovo.
Sono componenti di diritto: il vicario generale, i vicari foranei, il delegato vescovile per la vita consacrata, il rettore del seminario, il presidente della consulta diocesana delle aggregazioni laicali, il presidente dell’Azione cattolica, il Priore diocesano delle confraternite, uno dei due responsabili di zona degli Scout. Sono invece membri elettivi: un rappresentate eletto dai diaconi stessi, uno dei religiosi eletto nell’ambito della CISM, una delegata delle religiose eletta nell’ambito dell’ USMI, un rappresentante per ognuno per i vari uffici pastorali diocesani (catechistico – liturgico – Caritas – missionario - pastorale sanitaria – pastorale familiare – pastorale giovanile – pastorale del lavoro), un delegato laico per ogni vicaria, eletto nell’ambito della vicaria stessa e tre rappresentanti delle Aggregazioni laicali eletti nell’ambito della Consulta. I membri del Consiglio durano in carica cinque anni: quelli eventualmente subentrati ad altri nel corso del quinquennio, decadono al termine del mandato del consiglio stesso.